La vittoria dimezzata di Putin Eletto, ma crollano i consensi
Russia Unita conferma la maggioranza, ma è molto risicata: 49,67%. Vladimir non potrà cambiare la costituzione. Proteste: "Brogli"
Nelle elezioni per la Duma, Russia Unita ha confermato una maggioranza di seggi ma molto risicata. Con il 96% di schede scrutinate, il partito del premier Vladimir Putin e del presidente Dmitri Medvedev è al 49.67%, il Partito Comunista al 19.13%, Russia giusta al 13.18%, il Partito liberaldemocratico all'11.66%. Lo ha reso noto il segretario della Commissione elettorale, Nikolai Konkin. Russia Unita dovrebbe ottenere 238 seggi sui 450 della Camera bassa (nel 2007 ne aveva presi 315) mentre la prima forza di opposizione sarà il Partito comunista con 92 seggi. Con questo risultato, il partito di Putin non avrà la maggioranza necessaria a cambiare la costituzione. Tra le formazioni minori Yabloko ottiene il 3.25%, Patrioti della Russia lo 0,96% e Giusta Causa lo 0,58%. Per Putin è un duro colpo alle ambizioni per un trionfale ritorno al Cremlino con le presidenziali di marzo, soprattutto alla luce delle accuse di brogli avanzate dagli osservatori. Le proteste - Scende in piazza il "partito di Internet" per denunciare brogli e irregolarità nelle elezioni per la Duma vinte dal partito di Vladimir Putin, Russia Unita, seppure con un forte calo di consensi. Organizzata solo tramite social network, la protesta è fissata per questa sera nel centro di Mosca, nella zona Chisty Prudy. Alla dimostrazione sono state invitate 8.000 persone e in poche ore hanno già aderito in 500. L'iniziativa è promossa dal movimento Solidarnost, che chiede al governo di restituire il potere in mano al popolo dopo le "elezioni farsa" I mercati - All'apertura dei mercati, la Borsa russa rimane ostaggio della crisi finanziaria globale, indifferente dei risultati elettorali che ieri hanno incoronato, seppure con una scarsa maggioranza, il partito di Putin Russia Unita ancora vincitore alle legislative. Stamattina i due principali indici del Paese, Rts e Micex, registravano rispettivamente un +0,4% e +0,3%, tra un generale e cauto ottimismo per il salvataggio dell'Euro zona diffuso su tutti i mercati mondiali.