Crisi Inter, Moratti ha scelto: ritorna Super Mario Balotelli
Per cercare di risvegliare i nerazzurri il patron si butta sul mercato: cerca l'ex centravanti, Juan e pure Kucka
Moratti si sveglia a dicembre. Un anno fa - stessa spiaggia, l'ultima, stesso male - colse al volo un'occasione mondiale per liberarsi del mai sopportato Benitez e inventarsi l'alLeonardo e un altro paio di costose idee per gennaio (Nagatomo e Pazzini). Ora, dopo i tanti raffreddamenti e i cali di pressione autunnali, il presidente s'è rimesso a pensare da Moratti. Al punto che il dg Paolillo, il garante dei numeri e del fair play finanziario, ovvero il preparatissimo (sul piano bancario) dirigente che da mesi si preoccupa di tenere sotto controllo entrate e uscite come gli ha suggerito Platini fungendo peraltro da blocco, ha capito che se le cose non cambieranno in fretta la gestione virtuosa andrà a farsi benedire: il capo s'è rotto le scatole di perdere e soffre da morire la distanza accumulata dalla Juventus del giovane Agnelli e dal Milan. Moratti vagheggia due colpi, oltre al difensore brasiliano Juan, un ventunenne mancino costato 4 milioni e mezzo che - se capisco qualcosa di pallone - rischia di fare la figura di Jonathan e Alvarez: il primo potrebbe essere Tevez che l'estate scorsa era stato a un passo dall'Inter e che il City non ha alcuna voglia di dare in prestito gratuito (come richiesto da Galliani); il secondo, un centrocampista di primo livello, il sostituto di Stankovic o Motta. È passato in secondo piano Kucka del Genoa: non ha convinto, ma potrebbe comunque arrivare, visto che è già stato in gran parte pagato. Siamo a Moratti contro l'Inter al risparmio, all'Unfair contro il Fair, una partita senza storia dal momento che i soldi ce li mette il primo abituato da sempre a fare come gli pare. Detto che Branca ha perso parecchio potere non solo mercantile e che da settimane si ipotizza almeno un ingresso in società, naturalmente operativo, sembra sconfitta in partenza la linea dell'attesa dove per linea dell'attesa s'intende quella che fa prevalere le giustificazioni, gli alibi, le attenuanti: leggi le assenze prolungate di Maicon, Lucio, Forlan e Sneijder e il cambio della guida tecnica in corsa. A proposito dell'allenatore, anche Ranieri ha perso parecchi punti: non si prevedono stravolgimenti, però. Lo stesso Ranieri ha elencato con precisione al presidente i problemi e le possibili soluzioni: l'ha fatto a più riprese e non soltanto nel vertice improvvisato sabato notte dopo la sconfitta con l'Udinese. Tra i giocatori che gli piacciono ci sono naturalmente i tre motori dell'Udinese, Asamoah, Isla e Armero, considerati incedibili a gennaio - la lista dei rimandati e dei poco praticabili è abbastanza corposa e contempla Jonathan, Coutinho, Zarate, Alvarez e fors'anche Milito. Ma volete sapere qual è il campione in cima alla lista dei desideri del presidente? L'Apache Tevez inseguito anche dai ricchissimi brasiliani? No, non lui. Eto'o? Nemmeno. Messi? Pura utopia. Neymar? Neanche per sogno. Se, off record, provaste a chiedere al diretto interessato chi porterebbe domattina all'Inter, questi risponderebbe “Balotelli”, il Cantona di Concesio. Del resto a questa Inter che punta soprattutto al pareggio di bilancio e ai conti a posto manca l'imprevedibilità, il colpo di genio, la vena di follia. «Sana Inter amala» suona malissimo. di Ivan Zazzaroni