Rai, Minzolini è accerchiato Calabresi gli farà le scarpe
Il direttorissimo a un passo dall'essere dimesso. In prima fila per prendere il suo posto il direttore de La Stampa
Paolo Garimberti, presidente della Rai in cerca di conferma (il cda scade a primavera) vorrebbe Mario Calabresi. L'attuale direttore della Stampa, ormai in rotta con la proprietà che vorrebbe tanto affidare il quotidiano di famiglia a Massimo Gramellini, viene considerato dall'ex editorialista di Repubblica l'uomo giusto per per il Tg1, dando per scontato il fine corsa di Augusto Minzolini, alle prese con le ben note vicende giudiziarie. Gradito al Vaticano, ben visto dalla sinistra, sufficientemente democristiano, Calabresi garantirebbe all'esecutivo Monti (e al Quirinale vero dominus dell'attuale fase politica), la necessaria copertura, sull'onda del novo corso. Martedì il gup preliminari dovrà decidere se mandare Minzolini a processo o meno. Nel caso di vittoria della Procura, Minzo potrebbe seguire la strada imboccata da Silvio Berlusconi, sbattere la porta e andare via. Ma potrebbe anche decidere di resistere. A quel punto il Cda, che Garimberti ha già annunciato di voler convocare d'urgenza, potrebbe imporre al direttore generale della Rai, Lorenza Lei, la costituzione di parte civile dell'azienda, mettendo Minzolini nella condizione di essere sospeso. A quel punto chi prende in mano il Tg1? La levata di scudi dei giorni scorsi da parte dei consiglieri di amministrazione indicati da Pdl e Lega, ovvero dall'ex maggioranza, ha fatto capire a tutti che la soluzione Calabresi è difficile, ostica da digerire. Ma non impossibile, dato l'attuale assetto del cda. Basterebbe un accordo su altre poltrone, gradite alla Lega, o l'assenza tattica di qualche consigliere, a spianare la strada alla soluzione gradita a Garimberti. Unico neo l'ennesimo ricorso a risorse esterne, fatto non gradito nemmeno ai partiti di sinistra che reggono il governo Monti. E allora ecco spuntare la soluzione ponte, una sorta di traghettatore modello Albino Longhi, capace di portare il Tg1 fuori dalla palude in cui è finito. Per sedare le troppe risse interne, le innumerevoli situazioni a rischio, la perdita di credibilità e di ascolti l'uomo giusto sarebbe Alberto Maccari, attuale direttore della Tgr, la testata delle testate regionali del Tg3. Vicino alla pensione, gradito tanto a destra quanto a sinistra, in sintonia con la Lega e forte di un feeling con Clemente Mimun, direttore del Tg5 con il quale poter siglare un pax armata, Maccari ha il profilo giusto per andare ad occupare la poltrona di Minzolini. Almeno sino a quando il processo di normalizzazione del Tg1 non sarà completato. Il che potrebbe corrispondere al rinnovo del Cda, sempre che il governo non intenda metter mano alla legge Gasparri e adotti la soluzione Veltroni con la nomina di un amministratore delegato. di Enrico Paoli