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Erika libera attacca Omar Viscido, sfrutti la mia famiglia

La ragazza condannata a 16 anni per l'omicidio della madre e del fratellino scrive una lettera all'ex fidanzato: spegni i riflettori su di noi

Lucia Esposito
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«Si vede chiaramente quanto sei viscido e senza dignità usare mia madre e mio fratello per farti popolarità. Per fare dei soldi ti sei fatto fotografare al cimitero da loro, ma non ti vergogni, hai reso un sacco di dichiarazioni false ma non mi stupisce da un vile come te, ma recarti al cimitero e farti fotografare è una cosa da indegno quale tu sei. Ti chiedo per l'ultima volta di smetterla di speculare sulla mia famiglia di certo così non trovi lavoro sempre che tu non voglia fare il Grande Fratello. Mi fai schifo». È quanto scrive Erika, la ragazza condannata a 16 anni per l'omicidio della madre e del fratellino, in una lettera, pubblicata da 'Qn' e indirizzata a Omar, all'epoca dei fatti suo fidanzato e complice. Sono passati quasi undici anni da quel 21 febbraio 2001, quando nel villino di Novi Ligure, furono trovati i corpi di Susy Cassini, madre di Erika, e del suo fratellino di 12 anni. Erika vive nella comunità Exodus di don Mazzi e sarà presto libera. «Adesso basta - aggiunge Erika - Spero che tu abbia capito che devi vivere senza continuare a legarti alla mia famiglia ma come Omar Favaro. È ora che tu spenga i riflettori su di noi»

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