Sindacati promettono guerra Cgil: Monti fa cassa sui poveri
Le sigle sulle barricate. Durissima la Camusso che boccia senza appello la manovra: Una botta pesantissima
I sindacati sono sulle barricate da qualche giorno ma dopo aver sentito con le proprie orecchie i contenuti della manovra lacrime e sangue di Monti, lo sono ancor di più. Camusso agguerrita Per la leader della Cgil Susanna Camusso, sono le pensioni il grande buco nero, il boccono più difficile da digerire, la riforma che non s'ha da fare. «Grande preoccupazione destano le linee sulla previdenza se venissero confermate, in quanto rappresentano un durissimo colpo ai redditi dei pensionati. Un allungamento insostenibile per tanti lavoratori e lavoratrici che si troverebbe sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro», ha detto la Camusso. La segretaria della Cgil ha aggiunto: "Mi sembra che il governo cerchi di fare cassa sui poveri del nostro Paese". Il no di Bonanni La Cisl contesta soprattutto la mancanza della patrimoniale e il fatto che punti sulle imposte indirette piuttoste che su quelle dirette. «La manovra grava solo su lavoratori e pensionati. Occorrono invece risposte immediate ma ben ponderate» ha spiegato Bonanni che ha invitato Monti a «discutere ancora in queste ore". Ha poi aggiunto: «Finora solo i giornali hanno dato indicazioni in maniera confusa. Sulle tasse vengono caricati solo quelli che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all'esigenza di equità. Siamo d'accordo a epurare l'Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi». La Cisl accusa anche il passaggio troppo veloce delle pensioni al sistema contributivo e l'innalzamento della soglia di anzianità. "Per le donne è difficile il traguardo a 41 anni. È sbagliato il provvedimento sulla rivalutazione delle pensioni. E poi bisogna fare la previdenza integrativa per i giovani». E quello di Angeletti Sulle stesse posizioni anche la Uil di Luigi Angeletti Per quanto riguarda il capitolo pensioni non si può chiedere ai lavoratori di continuare a lavorare senza avere alcun vantaggio dal versamento dei contributi. Bisogna poi separare finalmente la previdenza dall'assistenza, altrimenti ci sono conseguenza ingiuste. Infine, ma il sistema previdenziale illustrato verrà applicato proprio a tutti? Questa è una questione fondamentale perchè cambierebbe lo stesso segno di quest a manovra. Bisogna mitigare i rischi - ha proseguito - iniziando un percorso di trasferimento del peso fiscale a vantaggio del lavoro. Per quello che riguarda i provvedimenti sullo sviluppo, se non si eliminano alcune funzioni delle istituzioni pubbliche non si fanno passi avanti".