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Barletta, crollo della palazzina Arrestate quattro persone

Il 3 ottobre il disastro uccise 5 donne e ferì 11 persone. Due mesi dopo scattano manette per i quattro presunti responsabili

Andrea Tempestini
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Lo scorso 3 ottobre, in via Roma, a Barletta ci fu il crollo di una palazzina a seguito della quale morirono 5 donne e risultarono ferite 11 persone. A due mesi dal disastro, polizia, carabinieri e guardia di finanza, coordinati dalla procura della Repubblica di Trani hanno raccolto importanti elementi probatori circa la dinamica dei fatti. Sulla base delle prove acquisite, isono state emesse dal gip di Trani quattro ordinanze di arresti domiciliari ed è stata adottata una misura interdittiva nei confronti dei presunti responsabili del disastro. In manette - Agli arresti domiciliari sono finiti un 35enne di Barletta, responsabile della impresa appaltatrice dei lavori di demolizione, un 44enne e un 38enne, dipendenti della medesima impresa appaltatrice dei lavori di demolizione, e un 53enne titolare dell'impresa di costruzioni proprietaria dell'immobile demolito, confinante con quello crollato. Le ordinanze - Al progettista e direttore dei lavori 49enne è stato invece imposto il divieto temporaneo di esercitare la professione di architetto. Il gip ha aggiunto alle ordinanze degli arresti domiciliari a carico di due degli arrestati la misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale. Tutti dovranno rispondere dei reati di concorso formale e reato continuato, delitti colposi di danno, crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, omicidio colposo e lesioni personali colpose plurime. La guardia di finanza di Barletta ha inoltre notificato l'ordine di interrogatorio davanti al gip per alcuni pubblici ufficiali locali per la loro condotta omissiva quando si verificò la sciagura. Le informazioni - Mentre erano in corso le operazioni di salvataggio dopo il crollo della palazzina di Barletta, in seguito al quale morirono 5 donne, sono partite le indagini di carabinieri e polizia che hanno ascoltato numerose persone informate sui fatti, che hanno contribuito a individuare, insieme a foto e filmati, i presunti responsabili. Gli investigatori hanno accertato l'illegittimità delle opere demolitorie di quanto rimasto del preesistente stabile vicino a quello crollato. Le negligenze - Infatti, non solo vennero eseguiti lavori in difformità rispetto al piano di demolizione elaborato dall'ufficio tecnico del comune di Barletta (che prevedeva l'utilizzo di mezzi manuali e di piccole dimensioni e i puntellamenti atti ad impedire cedimenti o collassi del confinante edificio), bensì furono effettuati lavori di demolizione in assenza della dia che originariamente esisteva ma era diventata inefficace dal 1 febbraio 2011. Gravi lesioni murarie nell'edificio poi crollato erano ben visibili, mai lavori accanto continuarono ugualmente.

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