Sarkò avverte: "La Ue può essere spazzata via". Poi esclude Monti dal vertice
Il presidente francese: "Il Vecchio Continente deve cambiare in fretta per non venire lasciato indietro. Serve disciplina"
L'Europa "rischia di essere spazzata via dalla crisi se non riuscirà a riprendersi". L'allarme lanciato da Tolone è del presidente francese Nicolas Sarkozy, che prosegue: il Vecchio Continente deve "cambiare in fretta" per non venire lascaiato indietro". Le soluzioni le studierà il prossimo lunedì, con Angela Merkel. E Mario Monti? Escluso, un duro colpo da digerire per il premier italino. Secondo Sarkò l'attuale situazione è "estrema: deve essere assolutamente chiaro che quello che è stato fatto per la Grecia non si ripeterà più, e che ormai nessun Paese della zona euro andrà in defaut". Ma dalla moneta unica, secondo il premier francese, non ci si può dividere: "La scomparsa della moneta unica avrebbe conseguenze drammatiche per i francesi, perché renderebbe il nostro debito insostenibile. Con l'uscita dall'euro, il nostro debito - ha sottolineato - si raddoppierebbe". Sul ruolo della Bce, di cui ha parlato anche Mario Draghi all'Europarlamento - ha puntualizzato: "Deve rimanere indipendente". Il fondo salva-Stati Efsf, invece, "fornirà le risorse per mettere una barriera alla speculazione". "Ripensare il trattato di Schenghen" - Sul trattato di Schengen relativo alla libera circolazione delle persone, Sarkò ha sottolineato: "Deve essere ripensato e rifondato". Questo il passaggio di maggior rilievo del discorso pronunciato a Tolone. "L'Europa - ha continuato - non è più una scelta ma una necesità. Lunedì ricevero la cancelliera tedesca Angela Merkel, e insieme faremo proposte franco-tedesche per garantire il futuro dell'Europa. Tutta l'Europa è più forte quando Francia e Germania sono unite: il trattato di Maastricht ha dei punti deboli, e Francia e Germania stanno combattendo insieme per un nuovo trattato europeo". Il presidente transalpino ha aggiunto che "l'Europa ha bisogno di più disciplina, più responsabilità e più democrazia", ed ha aggiunto che "riformare l'Europa non significa andare verso un controllo sovranazionale", ma che "l'integrazione europea dovrà avvenire attraverso una cooperazione intergovernativa".