A Guarguaglini 10 milioni per lasciare Finmeccanica
Maxi buonuscita per il presidente che si è dimesso. Al suo posto il grande nemico Giuseppe Orsi: sarà anche ad del gruppo
Niente rivoluzioni né traghettatori ai vertici di Finmeccanica. Travolto dalle indagini su frodi fiscali e fatturazioni inesistenti, Pier Francesco Guarguaglini, il presidente del gruppo, lascia. Il passo indietro, secondo le prime indiscrezioni, sarà pagato profumatamente: la buonuscita per il manager si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro. Al suo posto va il grande nemico, quel Giuseppe Orsi che ora assume, oltre a quello di amministratore delegato, il ruolo di presidente di Finmeccanica. Scacco matto di Orsi: lo scorso aprile sottrasse allo stesso Guarguaglini (che all'epoca ricopriva entrambe le cariche) la pettorina di amministratore delegato del colosso della difesa. Sin dalla nomina di Orsi, i rapporti tra il neo-presidente e il manager di Castagneto Carducci erano a dir poco gelidi. Soluzione soft - In Finmeccanica, così, si è optato per una soluzione più soft rispetto a quelle ventilate alla vigilia, secondo le quali al posto di Guarguaglini avrebbe dovuto essere nominato l'ex capo di stato maggiore della Difesa, Alessandro Pansa. In alternativa si era parlato di dimissioni coatte di quattro consiglieri per far decadere in toto il board di Piazza Monte Grappa. Il nome del neo-presidente Orsi, nel corso delle indagini che negli ultimi mesi hanno funestato Finmeccanica, è stato più volte tirato in ballo. Il manager del gruppo Lorenzo Borgogni, infatti, ha raccontato ai pm di assunzioni di parenti e amici di parlamentari ai vertici del colosso, e tra i nomi fatti c'era proprio quello di Orsi, che secondo quanto riferito alle toghe sarebbe stato imposto all'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per le pressioni della Lega Nord.