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Allarme dell'Europa: l'euro ha dieci giorni per salvarsi

Allarme del commissario Rehn: Stiamo per entrare in un periodo critico. Serve risposta europea alla grande crisi economica

Lucia Esposito
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L'euro ha dieci giorni per non morire. Si fa il conto alla rovescia, e, come davanti a un malato terminale, si raccolgono gli sforzi, scendono in campo gli esperti per ridare ossigeno alla moneta europea. A vestire i panni del malato che comunica l'infausta diagnosi è il commissario Ue agli affari economici e monetari Olli Rehn. Parlando prima dell'incontro all'Ecofin, di oggi 30 novembre,  ha detto: "Stiamo entrando in un periodo cruciale di dieci giorni per completare e concludere la risposta dell'Unione europea alla crisi". Rehn ha aggiunto che il lavoro deve procedere su due fronti: da un lato è necessario assicurarsi che l'eurozona abbia un sistema di protezione sufficientemente credibile per contenere le turbolenze del mercato, dall'altro rafforzare ulteriormente la governance economica. Ieri, martedì 29 novembre, parlando dell'Italia aveva detto: In Italia c'è un certo bisogno di misure di consolidamento fiscale per raggiungere l'obiettivo del pareggio nel 2013. Stiamo valutando i dettagli di questo in relazione a previsioni di crescita inferiore. Affiancheremo il governo italiano in questo, sono certo che l'Italia riuscirà a farcela".

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