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Tangenti: arresti al Pirellone Una tegola su Formigoni

In manette il vicepresidente lombardo per una presunta mazzetta da 100mila euro. Duro colpo per il governatore

Lucia Esposito
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Traffico illecito di rifiuti: questa l'accusa con cui  questa la mattina di mercoledì 30 novembre all'alba è stato arrestato il vicepresidente del Consiglio della Regione Lombardia, il 68enne bresciano Franco Nicoli Cristiani (Pdl). Le indagini, cominciate otto mesi fa e coordinate dai pm Silvia Bonardi e Carla Canaia, hanno portato anche al sequestro di alcuni cantieri della Brebemi in territorio di Milano e Bergamo. Destinatarie di ordinanze di custodia cautelare anche altre nove persone, tra cui il coordinatore degli staff dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) Lombardia. Sono state sequestrate la cava di Cappella Cantone (Cremona), destinata a discarica di amianto, un impianto di trattamento rifiuti a Calcinate (Bergamo) e due cantieri della BRE.BE.MI. a Cassano d'Adda (Milano) e Fara Olivana con Sola (Bergamo). Gli arresti sono anche un brutto colpo d'immagine per Roberto Formigoni, il governatore lombardo che mira alla leadership del Pdl da ottenere con le primarie di partito.Perquisizioni al Pirellone - I militari si sono presentati in tarda mattinata al Pirellone, dove Nicoli Cristiani ha i suoi uffici istituzionali al 24esimo piano, non prima di aver controllato attentamente la sua abitazione. Qui gli inquirenti hanno sequestrato al vice presidente del Consiglio regionale della Lombardia due buste per complessivi  100 mila euro in banconote da 500, frutto, secondo la procura di Brescia, di una tangente. Di episodi di coruzione, secondo gli inquirenti, erano emerse prove nel corso di diverse intercettazioni. E proprio una tangente da 100mila euro, documentata dai carabinieri, che ha messo nei guai l'esponente del Pdl. Nel faldone dell'accusa anche le intercettazioni che hanno consentito di sgominare il gruppo e mettere a segno, in tutto, dieci arresti. Alla base delle indagini ci sarebbe appunto una tangente da 100mila euro per   "ammorbidire" i controlli. Imprenditore e politico - Imprenditore da un lato, politico dall'altro. Franco Nicoli Cristiani ha sempre affinacato le due attività, la prima come amministratore unico della 'Spas' - società che opera nella commercializzazione di prodotti per la medicina dello sport -, la seconda come appassionato e cultore che, a partire dalla laurea in Scienze politiche all'Università di Padova, l'ha portato a 'scendere in campò a seguito di Silvio Berlusconi. Il vice presidente del Consiglio regionale lombardo, arrestato questa mattina nella sua casa di Mompiano (Brescia) con l'accusa di corruzione e traffico di rifiuti, è stato militante di Forza Italia sin dalla prima ora, fino a collaborare con il ministero del Commercio durante il primo governo Berlusconi ed essere nominato coordinatore provinciale del partito nel 1996 (fino al 2000). Nicoli Cristiani ha assunto la carica di vice coordinatore regionale e responsabile della macro area di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona; siede nel consiglio regionale lombardo dal 1995 ed ha ricoperto anche la carica di assessore, in un caso all'Ambiente, in un altro al Commercio. Le reazioni - Il presidente del consiglio regionale lombardo, Davide Boni, confida che Franco Nicoli Cristiani, uno dei vicepresidenti del parlamentino, si dimostri estraneo all'accusa di corruzione per cui è stato arrestato stamattina. "Ho piena fiducia nell'operato della magistratura - scrive l'esponente leghista in una nota in cui si definisce profondamente colpito dalla notizia della custodia cautelare - Confido nel fatto che il vicepresidente possa dimostrare l'estraneità ai fatti contestatigli".  E' cauta la posizione del PdL in Consiglio regionale sull'arresto del vice presidente dell'aula, Franco Nicoli Cristiani, con l'accusa di corruzione e traffico di rifiuti. Il capogruppo Paolo Valentini riferisce di consiglieri "profondamente sgomenti" per quanto accaduto, ma invita a non affrettare commenti: "sarebbe inopportuno - ha fatto notare - esprimere in questo momento giudizi sulla questione. Lasciamo lavorare serenamente la magistratura e lasciamo al vicepresidente del Consiglio regionale la possibilità di replicare alle accuse che gli vengono mosse e di chiarire la sua posizione". Valentini non manca comunque di esprimere la propria speranza che è quella che Nicoli Cristiani "possa dimostrare nei fatti la sua piena innocenza".Emergenza rifiuti - Nicoli Cristiani è il secondo vice dell'assemblea del Pirellone a finire sotto inchiesta con accuse di corruzione in questa legislatura. L'estate scorsa fu il caso delle presunte tangenti a Sesto San Giovanni a travolgere l'altro vicepresidente Filippo Penati, che poi si dimise dal suo incarico nell'ufficio di presidenza e passò dal Pd al gruppo misto, dove tuttora siede. Attualmente i due vicepresidenti di Boni sono appunto Nicoli Cristiani (Pdl) e Sara Valmaggi (Pd), eletta a settembre al posto di Penati.

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