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Ombre e conflitti di interesse sui sottosegretari di Monti

Nella squadra di Super Mario molti dubbi per i ruoli ricoperti dagli uomini scelti, sui maxi-stipendi e anche sui doppi incarichi

Lucia Esposito
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Una serie di conflitti di interessi al governo con Mario Monti. La scelta dei viceministri e dei sottosegretari fa nascere molti dubbi sull'ultimo giro di poltrone. Il Corriere della Sera ha ricostruito questa serie di conflitti di interessi, i posti nei cda, i maxi-stipendi: a partire da Filippo Patroni Griffi, consgiliere di Stato e braccio destro di ministri come Sabino Cassese e Franco Bassanini, è esponente della stessa mministrazione che il suo ministero della Funzione Pubblica deve riformare. Alla Difesa Filippo Milone è nel cda di Ansaldo Sts del gruppo Finmeccanica, fornitore delle Forze Armate. Il sottosegretaio all'Economia Gianfranco Paolillo è ai vertici di Enel stoccaggi, che è controllata dal Tesoro. Il viceministro dello Sviluppo Mario Ciaccia era amministratore di Banca Infrastrutture innovazione e Sviluippo, controllata da Intesa San Paolo. Istituto di cui lo stesso ministro Corrato Passera era stato capo. I rapporti con il Parlamento saranno affidati ad Antonio Malaschini che fino a pochi mesi fa era segretario generale di Palazzo Madama, fedelissimo di Renato Schifani. Il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardibnale radiologo palermitano, è marito di Annamaria Palma Guarnieri, coordinatrice del gabinetto dello stesso Schifani. Il viceministro all'Economia Vittorio Grilli è allo stesso tempo direttore generale, stessa situazione del sottosegreataio Roberto Cecchi.

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