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Montezemolo e la casa di Capri "Gli abusi a sua insaputa"

Un periodaccio per il presidente Ferrari: non solo l'esilio politico. Ci sono anche le accuse per gli abusi nella residenza estiva

Andrea Tempestini
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Nel periodaccio che sta attraversando Luca Cordero di Montezemolo non c'è soltanto l'esilio politico a cui è stato costretto dal governo di Mario Monti, all'interno del quale è stato scalzato dal suo storico braccio destro Corrado Passera, ma c'è anche una vicenda giudiziaria. Il presidente Ferrari è imputato in un processo per presunti abusi edilizi commessi nella sua casa estiva di Anacapri. Chiamato a testimoniare, il dipendente della società proprietaria della villa ha snocciolato una lunghissima serie di "non so", "non ricordo", "di anni ne sono passati troppi...". Tra le ammissioni, il custode ha confermato la presenza nella residenza di alcuni operai in un periodo databile successivamente alla sua assunzione, che risale al febbraio del 2006, ma senza riuscire a ricostruire con precisione la data. Secca la contestazione dei pm e il commento del giudice Alessandra Cataldi: "Lei non ricorda chi, dove e quando. Prendiamo atto della sua memoria". Montezemolo assente - L'udienza, svolta in un'aula di Tribunale con appena nove posti a sedere per il pubblico e dove, come da pronostico, Montezemolo non si è presentato, è andato così in scena il primo atto della schermaglia tra accusa e difesa del "processo Grazioli", come viene chiamato dal Giudice che prende spunto dal nome dell'altro imputato, il presidente della Fisvi, ovvero la società che è ufficialmente intestataria dell'immobile finito al centro della polemica. Abusi a sua insaputa  - Ma è una frase del custode, in particolare, ad aver lasciato tutti quanti perplessi. "Sicuramente - spiegava l'uomo in aula - i lavori sono avvenuti quando Montezemolo non c'era, lui veniva qui solo d'estate". Ovvia la deduzione: nel caso in cui siano stati commessi abusi edilizi, sono stati commessi all'insaputa del presidente Ferrari? Ma d'altra parte la dichiarazione del custode altro non fa che sposare la linea difensiva di Luca Cordero, che nel corso delle indagini preliminari aveva dichiarato di essersi fidato dei tecnici ai quali aveva assegnato la ristrutturazione delle Villa. Montezemolo aveva aggiunto di essere pronto ad autodemolire le eventuali difformità tra i lavori autorizzati e quelli eseguiti: dopo il patteggiamento dei tecnici le autodemolizioni sono iniziate. I punti contestati - Tra gli abusi contestati a Montezemolo, quello relativo a un casotto-depandance (già raso al suolo) e a un'autorimessa. Nel corso dell'udienza, le foto di un sopralluogo dei vigili urbani di Anacapri facevano risultare che l'ex garage, nel marzo del 2007, era diventato abitabile, mentre il casotto (ricavato da un ex rudere) all'epoca era soltanto qualche blocco di cemento: sarebbe stato insomma ampliato e ultimato abusivamente soltanto in seguito. Il pm, in aula, ha inoltre sottolineato che i vigili e i tecnici che nel corso di questi anni hanno compiuto alcuni sopralluoghi in Villa Caprile sono a processo in un altro dibattimento, a Napoli, insieme all'ex sindaco di Anacapri: l'accusa, quella di aver coperto gli abusi edilizi in atto.

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