Asta dei titoli, ombre e luci: domanda e rendimenti alti
Buona la richiesta ma i tassi schizzano alle stelle: Btp triennali a 7,89%. Piazza Affari risale: +1%. Differenziale a 495 punti
Buona domanda e balzo dei rendimenti per i Btp. L'asta dei titoli di stato italiani si è conclusa con il collocamento per quasi 7,5 miliardi di euro. I Btp triennali sono schizzati a un rendimento del 7,89%, il più alto dal 1997. Nel dettaglio, sono stati collocati 3,5 miliardi di titoli a scadenza novembre 2014, con un tasso del 7,89% (aumento del 2,69% rispetto all'ultima emissione), a fronte di una richiesta di 5,25 miliardi. Per i titoli con scadenza a marzo 2022, il collocamento è stato di 2,5 miliardi a un tasso del 7,56 % (+1,50% sull'ultima asta) e una richiesta di 3,33 miliardi. Il Tesoro ha inoltre collocato 1,498 miliardi di Btp decennali con scadenza settembre 2020 e un tasso del 7,28%: in quest'ultimo caso l'importo assegnato - a fronte di una richiesta di 2,3 miliardi - è più basso del massimo offerto, pari a 2 miliardi di euro. Il Tesoro ha smentito un intervento nell'asta della Banca d'Italia, sulla falsariga di quanto fatto dalla Bundesbank per conto dell'agenzia del debito tedesco la scorsa settimana. Soddisfatta la stessa Bankitalia per un'asta con una "domanda forte". "Il rapporto fra domanda degli investitori e offerta è elevato - fanno notare da Palazzo Koch - il rendimento del nuovo titolo a tre anni è elevato, ma non diverso dal Ctz e dalle quotazioni sul mercato grigio precedenti l'asta". I mercati respirano - Buono l'impatto dell'asta sui mercati. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi decennali è calato bruscamente a quota 495 punti. Il rendimento dei Btp a 10 anni scende così al 7,28%, valore identico a quello medio di aggiudicazione dei titoli in scadenza a settembre 2020 offerti oggi dal Tesoro. Bene anche Piazza Affari: l'indice Ftse Mib arriva a guadagnare lo 0,97 per cento. In rialzo le banche con Unicredit che sale dell'1,45%, Intesa Sanpaolo dell'1,82%, Ubi Banca dell'1,77 per cento.