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Napoli, un altro De Magistris Gigi assume il fratello Claudio

Il fratello del sindaco nello staff del Comune: "Non sono come il Trota. Sono esperto di comunicazione, ho un cocopro"

Giulio Bucchi
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"Sono un professionista della comunicazione, ho lavorato come operatore culturale in questa città dal 1994. Se mi passa la battuta, non sono un Trota". Parla De Magistris. Claudio De Magistris, fratello del più famoso Luigi. E' il suo braccio destro, il suo collaboratore e anche, per ovvi motivi, l'uomo più criticato di Palazzo San Giacomo, Il consigliere regionale del Pd Corrado Gabriele ha parlato di conflitto di interessi per alcuni spettacoli organizzati per il Forum delle culture, lo stessso finito su tutti i giornali per il compenso da 220mila euro chiesto da Roberto Vecchioni. Intervistato da Repubblica Napoli spiega: "Prima di essere il fratello del sindaco di Napoli, sono un esperto di comunicazione e uno che sin da piccolo ha sviluppato la passione per la musica e per gli eventi. Con il tempo questa passione è diventata un lavoro che ho esercitato per quasi diciassette anni. Poi, quando Luigi è stato costretto a lasciare la magistratura, ho dato la mia disponibilità ad affiancarlo nei settori che meglio conosco. Prima part time, quindi in maniera sempre più intensa fino alla campagna elettorale". Il bello viene quando il giornalista gli chiede come si guadagna da vivere. "Un anno sabbatico me lo sarei anche potuto permettere, dopo tanti sacrifici. Comunque, dopo la campagna elettorale il partito Idv mi ha chiesto se volevo collaborare all'organizzazione del reparto comunicazione nazionale. Ho accettato, sono un cocopro". Insomma, Claudio de Magistris è un cocoppro precario. Non è pagato dal Comune ma dall'Idv anche se materialmente occupa gli uffici dello stesso Comune, a due passi dalla scrivania del fratello. E dice: "Per evitare certe polemiche ho scelto di non essere inserito nello staff anche se la legge non lo impedisce, perché lo staff è per sua natura di carattere fiduciario. Economicamente ci ho rimesso. Ma quello che mi sta a cuore e mi entusiasma è contribuire al progetto politico. Non parliamo di un “listino” né di un incarico istituzionale. E soprattutto, ho un lavoro e una storia alle spalle. Non sono un Trota". In ogni caso, per Giggino è un'altra gatta da pelare: dopo le rampogne dell'Unione europea sulla questione monnezza, lo staff ultrapagato al Comune e Vecchioni piazzato al Forum della Cultura per 200mila euro, non ci voleva...

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