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Così cambia la vostra pensione: cosa significa "contributivo"

La riforma del sistema previdenziale introduce un principio di equità tra le generazioni e "annulla" i privilegi dei più anziani

Lucia Esposito
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Si passa al sistema contributivo. Ma che cosa significa e come cambieranno le nostre pensioni? Prima di tutto bisogna partire dalla riforma Dini che aveva introdotto il contributivo per i nuovi assunti dal gennaio 1996 e per quelli che alla fine del 1995 avevano più di 18 anni di contributi. In pratica - come scrive oggi il Corriere - la riforma aveva colpito più i giovani che i vecchi lavoratori. Ora invece il metodo contributivo si applicherà a tutti non sull'intera pensione ma solo per quel periodo che separa il lavoratore al raggiungimento della pensione. Infatti la pensione si calcolerà con il contributivo fino alla fine di dicembre e col sistema retributivo a partire dal gennaio 2012.  I provvedimenti riguarderanno quel milione di persone che andranno in pensione dal 2012 al 2016 con oltre 40 anni di contributi e 65 anni d'età. Col metodo retributivo la pensione veniva calcolata sulla base degli ultimi 10 anni per i dipendenti publbici e 15 per gli autonomi: ma questo significa che si potevano versare pochi euro per tanti annie mille negli ultimi anni che separano dalla pensione per avere una retribuzione pari al 70% o 80%. E questo meccanismo ha di fatt ingigantito il debito previdenziale. "Con il contributivo si salvano gli ultimi anni retributivi maturati fino al 31 dicembre 2011 mentre tutto quello che accadrà dopo il gennario 2012 non influirà sul grosso della pensione ma solo su una piccola parte".

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