Smemorati "Con l'euro ho salvato l'Italia"... Prodi "Bel pirla", aveva ragione Libero
Nel giugno 2005 l'Europa era già in crisi e Romano si vantava di tasse e sacrifici. Oggi la moneta unica è al collasso: ci avevamo visto lungo
Era il 18 giugno 2005, al governo c'era Silvio Berlusconi, l'Europa era in crisi economica e Bruxelles decretava ufficialmente di avere le mani legate. La catastrofe, legata ai mutui subprime, sarebbe arrivata solo 3 anni dopo. Ma già si parlava, in termini critici, di eurozona e moneta unica, con Francia e Olanda che dicevano no alla costituzione comunitaria. Romano Prodi, che di lì a pochi mesi sarebbe ridiventato premier, si vantava: "Con l'euro ho salvato l'Italia". Bel pirla, titolava causticamente Libero, sferzando il professore con l'articolo di Mattias Mainiero. "Il leader - si leggeva in prima pagina - finge di non sapere che metà Europa non ne può più della moneta unica". "Solo un vero Professore di fallimento - sottolineava Mainiero - può vantarsi di un naufragio. Dalle parti di Milano direbbero: bel pirla (termine bonario, non si offenda, Professore)". Bel sacrificio - E via a snocciolare tutte le fatiche fatte per "salvarci", a cominciare dalla manovra lacrime e sangue di Giuliano Amato nel 1992, roba da 93mila e duecento miliardi delle vecchie lire. "Fu solo l'inizio - ricorda Mainiero - di una lunga serie di Finanziarie che prelevarono tutto il prelevabile per consentire il rispetto dei parametri di Maastricht e per farci avvicinare all'Europa. Chi pagò? Pagammo noi, soprattutto i lavoratori dipendenti e le fasce più deboli". Bel coraggio - E il 6 per mille dai nostri conti correnti? "La chiamò eurotassa, disse che l'avrebbe restituita e quasi giurò che sarebbe stato l'ultimo sacrificio. Più o meno testuale: una volta entrati in Europa tutto cambierà,la moneta unica ci proteggerà, non ci saranno privazioni e via discorrendo. Conosciamo a memoria la cantilena, e sappiamo anche com'è andata a finire: abbiamo pagato l'eurotassa, non abbiamo riottenuto tutti i soldi sborsati e i sacrifici continuano". Fu l'inizio della tassazione selvaggia, con un aumento tra 1989 e 1998 del 16,7% dell'imposizione fiscale. Oggi come sei anni fa, i temi sul tavolo sono gli stessi, i dubbi addirittura maggiori. Che Prodi abbia il coraggio di ripetere quel giudizio?