Genova cancella l'alluvione; parcheggi sul torrente-killer
La Provincia autorizza la costruzione di posti-auto a due passi dal corso d'acqua che ha ucciso sei persone meno di un mese fa
La Liguria non ha ancora smesso di piangere per le vittime dell'alluvione e la Provincia di Genova autorizza concessioni a due passi dai fiumi della sciagura. Si parte con un parcheggio da novanta metri quadri sul rio Fereggiano, poi alcuni posti auto tracciati sul bordo dello Sturla e, infine, permessi qui e lì sul Bisagno, sul Secca, sul Rexello e sul Chiaravagna. «I nostri uffici si muovono nel pieno rispetto delle leggi vigenti», dichiara Paolo Perfigli, vicepresidente della giunta regionale e assessore al Piano di Bacino. «Non mi esprimo sui casi specifici, ma sulla linea generale credo di poter dire che i nostri tecnici si limitano a fare il loro lavoro». Leggendo i quotidiani della Liguria si scopre che i politici locali hanno reagito all'alluvione con una personale classifica delle scuse. Solo due posizioni, ma sufficienti. Al secondo posto, con discreto successo, troviamo «i lavori non sono stati eseguiti per mancanza di risorse sufficienti» . Scusa per tutte le stagioni che trova sempre ampio margine di discussione. Al primo, tra gli applausi, «è colpa della speculazione edilizia degli anni Sessanta e Settanta». Quella speculazione che ha portato alla costruzione folle sugli argini per soddisfare il boom genovese. All'indomani dell'alluvione avevano tutti qualcosa da dire sugli errori del passato, dimenticando (anzi sorvolando ampiamente) le responsabilità del presente. Ed eccole qui. Due giorni prima che lo Sturla straripasse, la Provincia ha bandito la possibilità di accaparrarsi tre diverse aree a fianco dell'alveo per la costruzione di altrettanti parcheggi, in zone molto vicine allo sbocco a mare e alla strada che collega il centro a Nervi. Altri due parcheggi sono stati autorizzati nella zona di Bolzaneto, esattamente sul torrente Secca: due aree di 310 e 505 metri quadri destinate alla sosta dei mezzi industriali, entrambe a due passi dal corso d'acqua. «Controlleremo quanto è sorto, più o meno regolarmente, sugli argini dei torrenti», hanno annunciato in un solo coro il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, e gli assessori tutti in una riunione informativa del dopo-alluvione. «Quanto è arrivato a valle costituisce elemento di indagine». Chissà se controlleranno anche l'orto da 225 metri quadri autorizzato dalla Provincia sul Bisagno. Chissà se rifletteranno sulla concessione a una società di 47 metri quadri come area di manovra dei mezzi a bordo del Bisagno, in uno spazio compreso tra «tra il nuovo muro d'argine e via Struppa». Oppure sull'ennesimo parcheggio che vedrà la luce sulla tombinatura del rio Rexello, a Pegli. Siamo sicuri che lo faranno, soprattutto dopo aver messo piede nel nuovo municipio di Genova che sarà ultimato in 36 mesi. Grazie a una concessione della Provincia per tutto il tempo dei lavori il comune potrà utilizzare «22 metri quadri di greto a sbalzo in sponda e 545 metri quadrati di ponte in attraversamento del Bisagno». Tutto alla modica cifra di 394 euro all'anno. Una volta seduti sulle nuove poltrone avranno il tempo di analizzare anche la storia del supermercato autorizzato a costruire il parcheggio sulla copertura del rio Ferreggiano, il torrente che ha portato via la vita di sei persone. In un primo momento la struttura fu costretta a rinunciare all'area di sosta per motivi di messa in sicurezza dell'alveo, ma ora è stato risarcito con un nuovo spazio: novanta metri quadri in concessione per sedici anni a partire dal primo dicembre prossimo. di Salvatore Garzillo