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Cresce il partito 'urne subito': chi vuole il voto anticipato

Il 'no' al vertice trilaterale con Monti nasconde l'insofferenza dei partiti al governo tecnico: il 2013 è lontano...

Giulio Bucchi
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La grande coalizione, la maggioranza trasversale rischia di esserci davvero, ma non quella utile a Mario Monti, anzi. Pdl, Pd e Udc hanno detto no al vertice trilaterale con il premier per decidere su misure anticrisi e nomine ministeriali: il timore che frena i tre principali partiti italiani è quello di passare per i fautori dell'inciucio, dell'accordo furbetto alle spalle degli elettori. Il nodo dei sottosegretari c'entra relativamente (12 al Pdl, 12 al Pd, 6 al Terzo polo, più rispettivamente due, due e un viceministro). C'è soprattutto la voglia di non cedere campo ai tecnici, di non sottostare ai loro diktat. E c'è la tentazione di tornare alle urne ben prima del 2013. Renato Brunetta, ex ministro dell'Pubblica amministrazione, ha avvisato: "Per fare quello che deve fare. a Monti basterebbero 3 mesi". Parole chiare, una insofferenza che percorre il Pdl nonostante Berlusconi abbia assicurato al premier che potrà terminare la legislatura. Ma se alle difficoltà della crisi si aggiungono anche le bucce di banana come la cittadinanza italiana ai figli di immigrati, è chiaro che l'alleanza forzata tra centrodestra e centrosinistra è destinata ad avere vita breve, come questo governo.

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