Basta casta, ristorante chiuso Alla Camera solo self service
Crisi economica e clima pesante convincono Montecitorio: va in pensione la storica tavola amata da deputati e cronisti
Il ristorante di Montecitorio andrà in pensione. La storica 'tavola' di deputati e cronisti parlamentari,al piano d'Aula del palazzo, a quanto si apprende, potrebbe chiudere presto i battenti e trasformarsi in un self service. Una brutta notizia per gli 'onorevoli buongustai', abituati a chiacchierare di politica subito dopo i lavori parlamentari e delle commissioni. Il clima di antipolitica diffuso fuori dai palazzi, certo, ha avuto il suo peso, e la grave crisi economica ha fatto il resto. Oggi era prevista una riunione del collegio dei questori della Camera per decidere sulla vicenda, ma tutto è stato rinviato alla prossima settimana. Con la chiusura del ristorante, i self service diventerebbero due: uno, infatti, è da tempo operativo, al piano terra, per i dipendenti. La cucina sarà unica: un capiente montacarichi servirà a portare il cibo da un piano all'altro. In questo modo, raccontano, si dovranno rinnovare i contratti di appalto le società di ristoro in scadenza a dicembre e unificare i bandi, con un notevole risparmio di spese e personale. Di conseguenza, anche i menu verrano stravolti, favorendo una politica dei costi più contenuti. Anni di aneddoti - In molti ricordano quando nell'estate del '94 si sfiorò una rissa fra deputati e giornalisti parlamentari per un posto a tavola. Con uno scambio di vivaci epiteti, come "culetti d'oro", "cafoni", "cretino". A uno dei due tavoli riservati alla stampa, si legge nelle cronache di allora, due giornalisti della carta stampata e delle agenzie aspettavano altri colleghi. Era una giornata di grande ressa (Parlamento in seduta comune per eleggere i membri laici del Csm), e alcuni onorevoli si avvicinarono per occupare i posti liberi. Un cronista dell'Unità, Giorgio Frasca Polara mostrò il cartellino "riservato ai giornalisti della stampa parlamentare". Ma un deputato di An Achille Enoc Mariano replicò dandogli dell' "arrogante". Uno dei parlamentari rimasto in piedi, Antonio Lia (Ppi), rivolto ai suoi colleghi sbottò: "Non ti puoi sedere: questi posti sono riservati ai culetti d'oro dei giornalisti...". A questo punto, il battibecco, assunse toni accesi: "Maleducati", "Cafoni", "Qui siete solo degli ospiti". L' associazione stampa parlamentare, in una breve nota, precisò che certe volgarità "non meriterebbero risposta" ed Enrico Mentana, allora direttore del Tg5, propose che i giornalisti "non vadano più a mangiare assieme ai deputati". Quando era presidente della Camera Sandro Pertini (fu eletto il 5 giugno 1968 poi riconfermato il 25 maggio 1972 e rimase in carica fino al 4 luglio 1976) il ristorante di Montecitorio si trovava dove oggi c'è il self service per i dipendenti. I cronisti parlamentari lo avevano ribattezzato "da Sandro e Carla", in onore al presidente dell'Assemblea e alla moglie, Carla Voltolina. Aveva divanetti di velluto rosso e un lampadario in stile retrò. Negli anni '90 la 'tavola' degli onorevoli si è trasferita al piano d'Aula.