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Nessuno compra più i bund Ora sparano sulla Merkel

L'asta dei titoli di Stato tedeschi un clamoroso fallimento: il 39% resta invenduto. La crisi del debito si espande. La Cancelliera è avvertita

Andrea Tempestini
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Crolla anche il muro di Berlino. Incredibile all'asta dei titoli di Stato tedeschi, che è tecnicamente fallita: la Germania ha collocato 3,889 miliardi di Bund a 10 anni ad un tasso inferiore al 2%, ma la notizia sta nel fatto che la domanda è stata la peggiore mai registrata nella storia del Paese. Soltanto il 61% dei titoli di Stato hanno trovato un contraente. Un segnale pesantissimo per Angela Merkel, gli operatori sono rimasti letteralmente sbalordinti: la crisi inizia a contagiare anche la locomotiva tedesca. Per intendersi, al tempo della nuova grande crisi, non era mai avvenuto che titoli di Stato italiani o spagnoli, per una fetta pari al 39%, restassero invenduti nell'asta indetta dal rispettivo Tesoro. I mercati hanno ovviamente reagito in maniera negativa all'asta di Berlino: il prezzo del Bund ha subuito un brusco calo, mentre i Cds a cinque anni - i contratti per assicurarsi per 5 anni contro il default del debito tedesco - sono schizzati di 9 punti a quota 110. Il contagio della crisi del debito si è così propagato al cuore dell'Eurozona, a quella Germania che continua a negare o a frenare sulle misure che servirebbero per la tenuta della zona euro. Gli investitori istituzionali - Il crollo nell'asta dei titoli di Stato tedeschi è dovuto, certo alla tensione dei mercati, almeno così riferisce l'agenzia di Berlino di debito. Gli investitori istituzionali, inoltre, continuano a soffrire la crisi di liquidità che si è espansa a livello planetario: anche l'investimento teoricamente meno rischioso, il Bund tedescho, diventa un rischio alla luce di rendimenti relativamente bassi. Il sospetto, però, è che gli stessi investitori istituzionali e i grandi fondi, primi acquirenti alle aste dei titoli di Stato, abbiano anche voluto lanciare un messaggio ad Angela Merkel: deve mollare la morsa in cui tiene l'eurozona per salvare il Vecchio Continente. L'instabilità di eurolandia, oggi, resta l'unica certezza: vacilla anche la locomotiva tedesca, le casse della Bundesbank sono costrette a tenersi i Bond, il debito fatica ad essere rifinanziato. Un tasso di ritenzione pari al 39%, per la Germania, è un risultato orribile e che fa paura.

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