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Monti è ostaggio della politica non picchierà sulla Casta

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Super Mario poco super: in pochi giorni ha capito che farà molta fatica ad abolire i privilegi e i benefici di chi ha una poltrona e non la vuole mollare

Lucia Esposito
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"I privilegi dei politici ostacolano la crescita". Così parlava Mario Monti prima di insediarsi e, nel suo discorso davanti alla Camera, meno di una settimana fa ha parlato dei costi delle istituzioni e della necessità, per il bene del Paese, di tagliare tutti i privilegi dei politici. Per quanto riguarda l'abolizione delle province, Monti ha prospettato una soluzione "breve": privarle dei poteri in attesa di approvare una legge costituzionale. Tutte belle intenzioni. Il punto è che sono bastati pochissimi giorni a Monti per rendersi conto che il suo governo dei secchioni è, di fatto, ostaggio della politica. E che tra la teoria e la pratica ci sono di mezzo le loghiche della politica, pronta a mettersi di traverso.  Ecco, partendo da questo presupposto è legittimo chiedersi quante possibilità Monti abbia di picconare la Casta. Potrà veramente eliminare quella miriade di privilegi che arricchiscono i politici. I soldi, i viaggi, le case, i doppi incacarichi, i bonus, i gettoni... Che la vita di Mario Monti non fosse facile si era capito, ma a una settimana dal suo insediamento viene il dubbio che quando parla di tagli alla Casta non si renda pienamente conto dei limiti del suo governo... Bertinotti non rinuncia al vitalizio: guarda il video su Libero TV

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