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G8 Genova, cambia la storia: assolti De Gennaro e Mortola

La Cassazione ha assolto l'ex capo della polizia e della Digos perché "il fatto non sussiste": nessuna falsa testimonianza

Andrea Tempestini
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Cambia la storia sul G8 di Genova. La Cassazione ha assolto "perché il fatto non sussiste" l'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro e l'ex capo della Digos di Genova Spartaco Mortola. In particolare, la sesta sezione penale ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Genova del 17 giugno 2010 che, in riforma totale della sentenza di primo grado, aveva condannato De Gennaro a un anno e quattro mesi di reclusione e Mortola a un anno e due mesi per aver istigato alla falsa testimonianza l'ex questore di Genova Francesco Colucci durante il processo per l'irruzione della polizia nella scuola Diaz al G8 del luglio 2001. Richieste accolte - In questo modo la sesta sezione penale presieduta da Adolfo Di Virginio, dopo circa quattro ore di camera di consiglio, ha definitivamente assolto De Gennaro, attualmente direttore del Dis, e Mortola, che nel frattempo è diventato questore ed è capo della Polizia ferroviaria a Torino. L'assoluzione ai due era già stata accordata dal gip del Tribunale di Genova il 7 ottobre 2009 perché "non c'erano prove sufficienti di colpevolezza". Le accuse - La richiesta d'assoluzione era stata avanzata dal sostituto procuratore generale della Cassazione, Mauro Iacoviello, che aveva sollecitato ai giudici della VI sezione penale l'annullamento senza rivio della sentenza della Corte d'Appello di genova del 17 giugno 2010. In particolare, De Gennaro era stato condannato a 1 anno e 4 mesi; Mortola a 1 anno e 2 mesi. Entrambi erano accusati di  avere istigato a testimoniare il falso l'ex questore Francesco Colucci  durante il processo per l'irruzione della polizia nella scuola Diaz al  G8 del luglio 2001. In primo grado, invece il gip del Tribunale di   Genova (7 ottobre 2009) nel processo con rito abbreviato aveva assolto  sia De Gennaro che Mortola perchè “non c'erano prove sufficienti di colpevolezza”.

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