A Napoli arriva il Man City Super-sfida in Champions
Mazzarri sfida Mancini: in palio gli ottavi. Vita facile per gli inglesi con 200 milioni per il mercato. Balo rivale nello stadio che lo ama
Pulcinella contro Golia. Deve essere difficile per Walter Mazzarri non sentirsi un “Davide” partenopeo guardando alla sfida con il Manchester City di stasera. Per continuare a inseguire gli ottavi di Champions League, il Napoli deve sconfiggere il più temibile gigante economico e tecnico d'Europa. Gli “altri” azzurri - quelli che arrivano sul Golfo con il loro presidente Al Mubarak e una ricca scorta di ospiti - fanno paura e possono puntare anche al pareggio grazie ai due punti di vantaggio in classifica sui partenopei (il Bayern è lontano, il Villarreal sul fondo). All'andata, il Napoli li ha costretti al pareggio, ma ora i Citizens sono una squadra diversa: primi in Premier League con cinque punti di vantaggio sui cugini dello United, spaventosi in fase offensiva (miglior attacco d'Europa, 42 gol fatti come il Real Madrid) e graziati da un momento di forma splendida. «I nostri avversari l'altro ieri hanno cambiato 5 giocatori: il turnover Mancini lo fa e non mutano i meccanismi di gioco», sottolinea Mazzarri con un pizzico d'invidia per il collega, «cosa accadrebbe se avessi io i 200 milioni di euro che ha Mancini per il mercato? Con quel budget di spesa lì, per un allenatore è facile indicare alla società quali elementi prendere per rinforzare la squadra». Mazzarri è obbligato a vincere e non può rinunciare a nessuno dei suoi campioni, soprattutto nel tridente d'attacco Hamsik-Lavezzi-Cavani. E pazienza se il bomber uruguaiano non segna da un mese. In questa serata di gala col San Paolo stracolmo, i magnifici tre - scovati da Aurelio De Laurentiis con meno di 30 milioni di euro - non possono sfigurare davanti al trio da 100 milioni Nasri-Aguero-Balotelli. Quella di oggi sarà una serata speciale per l' “azzurro” (in tutti i sensi tra City, Italia e le voci che lo vogliono in futuro al Napoli): la città lo adora e Mario la ricambia al punto di essere caduto nella tentazione di una scandalosa visita nelle vie di Scampia. «I tre tenori decisivi? Il gioco di squadra deve fare la differenza», avvisa Mazzarri, «non possiamo pensare di dominare l'avversario per 90', quando ci costringeranno ad abbassarci dovremo essere bravi a ripartire». Il contropiede è quindi la “fionda” scelta dal tecnico livornese per abbattere il rivale Mancini.Sperando magari che che le origini partenopee della madre e della moglie inteneriscano l'ex tecnico dell'Inter. «In un girone come il nostro, affrontare il City alla quinta gara con la possibilità di qualificarsi è già un grande traguardo, tutto quello che verrà in più è oro», è la realistica conclusione del Mazzarri-pensiero, «comunque male che vada siamo sempre in Europa League». Anche Davide, se si accontenta, gode. di Francesco Perugini