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Insulti a Putin e Lady Obama ma si salvano con la censura

Vladimir e Michelle accolti tra fischi e proteste: gradimento giù. Ma loro per evitare la brutta figura usano l'escamotage

Costanza Signorelli
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In tempi di indignazione e crisi economica globale i potenti rischiano sempre di prendersi qualche fischio e parolaccia. Anche quelli che godono di un certo seguito tra i loro cittadini. Ne sanno qualcosa il premier russo, Vladimir Putin, e la First Lady degli Stati Uniti, Michelle Obama, che sono stati contestati nelle loro ultime apparizioni pubbliche. I due eventi sono avvenuti a migliaia di chilometri di distanza, uno a Mosca e l'altro a Miami, ma sembrano il segno sempre più forte del disagio della gente, costretta ad applaudire politici e leader che per molti versi rappresentano una casta di privilegiati. Dei due episodi colpisce di più quello accaduto a Putin, abituato a un consenso “bulgaro”, ma negli ultimi tempi vittima di un calo di popolarità. La sua figuraccia si è consumata nel centro sportivo Olimpiski, dove il campione delle Arti marziali miste, Fedor Emelianenko, aveva appena battuto l'americano Jeff Monson. Quando il premier è salito sul ring per lodare il vincitore dalle tribune sono partiti i fischi, coprendo per un breve tratto il suo discorso. La scena è stata ripresa in diretta dal canale pubblico Rossiya 1, che poi ha velocemente ripulito l'audio. Ma il tutto è finito su Youtube, scatenando i commenti dei blogger russi e i tentativi di difesa dei sostenitori del premier. Nella registrazione che circola sul Web si possono udire chiaramente molti “buu” e “vergogna”, urlati mentre il primo ministro cercava di parlare. Qualcuno, verso la fine, grida addirittura “Vattene!”. Il premier ha comunque concluso il suo intervento ignorando il frastuono. Nell'agosto 2010, durante l'eccezionale ondata di incendi che devastarono la Russia, Putin era già stato contestato animatamente dagli abitanti di un villaggio dove era andato in visita. I fischi all'Olimpiski, dopo la sua recente ricandidatura al Cremlino, hanno però un peso diverso perchè arrivano dal suo pubblico tradizionale, quello più “macho”: gli amanti della lotta e di quei valori di forza e patriottismo di cui il premier, cintura nera di judo, vuole essere l'incarnazione. Un brutto segno sia per le elezioni legislative del prossimo 4 dicembre, che per quelle presidenziali di marzo 2012. Sport diverso ma stessi fischi per Michelle Obama, che era a Miami, in Florida, per promuovere un'iniziativa benefica per i reduci dando il via a una corsa del circuito Nascar. Si è presentata con uno dei suoi vestitini firmati di fronte a un pubblico che detesta i liberal e i radical chic, e preferisce birre e motori. Non appena Michelle è stata annunciata si è alzato un coro di fischi e “buu”. Con lei c'era anche Jill Biden, la moglie del vicepresidente, Joe Biden.  Le due hanno invitato i piloti ad accendere i motori per poi scendere dal palco, mostrando un certo stupore per quello che era successo. La Casa Bianca ha cercato, in modo goffo, di difendere la First Lady e la sua "vice", dicendo che gli applausi erano più dei fischi e che in realtà al loro arrivo al circuito Michelle e Jill erano state accolte da un caloroso benvenuto da parte del pubblico. Un brutto segno per Barack Obama che ha detto di contare sulla moglie per la sua rielezione alle presidenziali 2012. Sembra proprio che sia finita la "luna di miele" fra gli americani e Michelle. Soprattutto dopo le frequenti polemiche sulle sue spese folli, che in certi casi sono state fatte coi soldi dei contribuenti. Come nel caso della visita di Stato in Africa: più di 400 mila dollari pubblici sono andati in fumo solo per gli spostamenti aerei. di Alessandro Carlini

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