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Quel pagamento da 200mila € che imbarazza Casini

Nuove rivelazioni nell'inchiesta Enav. L'imprenditore Di Lernia: ho pagato il tesoriere Udc perché Pier era assente

Lucia Esposito
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Continuano le rivelazioni sull'inchiesta Enav-Finmeccanica. Il meccanismo che emerge dagli atti è quello ormai collaudato dei soldi in cambio di favori: gli imprenditori che volevano ottenere favori consegnavano i soldi ai manager e questi li giravano ai politici. L'inchiesta che ha portato all'arresto l'amministratore delegato Guido Puglisi e un altro managerci sono anche finanziamenti non dichiarati, le società segnalate dai parlamentari. Il 27 giugno l'imprenditore Tommaso Di Lernia racconta: "Quanto al versamento da 200mila euro (...) Pugliesi mi disse che erano destinati a Casini. Vennero consegnati al tesoriere dell'Udc perché erano assenti sia Cesa che Casini, impegnati in un'operazione di voto, secondo quanto disse il tesoriere stesso". Tommaso Di Lernia ha tirato in ballo anche altri politici: da Altero Matteoli a Gianni Alemanno. Il 24 agosto 2011 Lorenzo Cola confema lo schema che ha già spiegato e mette a verbale: "Sul piano strettamente formale il potere di nomina del Cda di Enav apparteneva al ministero dell'Economia, sul piano sostanziale era frutto di una spartizione politica. In concreto, nella prima fase, tra il 2001 e il 2002 vi era un tavolo delle nomine o laboratorio interno alla maggioranza composto da Brancher, Cesa, Gasparri, La Russa e un uomo della Lega.  Il leader dell'udc si difende, nega tutto e annuncia querele. Dice: "Non mi sembra che le accuse vengano da Santa Maria Goretti"

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