L'Intesa tra Passera e Fornero Ecco il conflitto di interessi
Il ministro al Welfare avrà un ruolo chiave nelle nomine della Compagnia di SanPaolo, primo azionista della ex banca di Passera
La nomina di Elsa Fornero a ministro delle Pari Opportunità e al Welfare è stata accolta come un positivo salto culturale e da gran parte della stampa come l'ennesimo punto a favore di un governo che premia i meriti, le competenze e i curricula illustri in luogo dei soliti favoritismi. Eppure, a ben vedere, l'assegnazione di questa poltrona nasconde interessi molto più terra a terra delle nobilissime politiche sulla parità dell'universo femminile. Affari così concreti da assomigliare incrediblmente, fin quasi a confondersi, ad un vero è proprio conflitto d'interessi. Le nomine - Perché, quote rosa a parte, non tutti sanno che è proprio il titolare del dicastero in questione ad esprimere un componente del Consiglio Generale della Compagnia San Paolo di Torino, il primo azionista della Banca Intesa Sanpaolo (da cui è stato 'prelevato' anche l'ex ad Corrado Passera, nuovo superministro del governo Monti). E' lo statuto della fondazione che prevede la nomina da parte della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità tra Uomo e Donna" di un membro dell'organo di indirizzo. A questo punto non rimane che rispondere a due semplici domande. La prima: chi è il titolare del dicastero della Pari Opportunità? Elsa Fornero, appunto. La seconda: chi è stato fino a pochi giorni fa il vicepresidente di Banca Intesa? Sempre lei. Elsa Fornero. Il cerchio si chiude e compare la soluzione, quella che tanto somiglia al conflitto d'interessi. Gli interessi in gioco - Ma non è finita. La Compagnia San Paolo di Torino, com'è noto, rinnoverà organismi e vertici nella primavera prossima dunque la scelta che spetta al neo ministro potrebbe essere risolutiva sui futuri assetti della Fondazione. L'unico enigma dunque che rimane da sciogliere è come si comporterà la Fornero in occasione della nomina se il governo Monti riuscirà a reggere fino al nuovo anno. Chi l'ha preceduta su quella poltrona si è comportata in vario modo. C'è chi si è astenuta per ragioni di inopportunità, come la diessina Barbara Pollastrini il cui marito, Pietro Modiano, era al tempo direttore generale della banca, oppure ha designato sodali di partito, ed è il caso della pidiellina Stefania Prestigiacomo che ha indicato Patrizia Polliotto, consorte del senatore berlusconiano Aldo Scarabosio.