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L'Intesa tra Passera e Fornero Ecco il conflitto di interessi

Il ministro al Welfare avrà un ruolo chiave nelle nomine della Compagnia di SanPaolo, primo azionista della ex banca di Passera

Costanza Signorelli
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La nomina di Elsa Fornero a ministro delle Pari Opportunità e al Welfare è stata accolta come un positivo salto culturale e da gran parte della stampa come l'ennesimo punto a favore di un governo che premia i meriti, le competenze e i curricula illustri in luogo dei soliti favoritismi. Eppure, a ben vedere, l'assegnazione di questa poltrona nasconde interessi molto più terra a terra delle nobilissime politiche sulla parità dell'universo femminile. Affari così concreti da assomigliare incrediblmente, fin quasi a confondersi, ad un vero è proprio conflitto d'interessi. Le nomine - Perché, quote rosa a parte, non tutti sanno che è proprio il titolare del dicastero in questione ad esprimere un componente del Consiglio Generale della Compagnia San Paolo di Torino, il primo azionista della Banca Intesa Sanpaolo (da cui è stato 'prelevato' anche l'ex ad Corrado Passera, nuovo superministro del governo Monti). E' lo statuto della fondazione che prevede la nomina da parte della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità tra Uomo e Donna" di un membro dell'organo di indirizzo. A questo punto non rimane che rispondere a due semplici domande. La prima: chi è il titolare del dicastero della Pari Opportunità? Elsa Fornero, appunto. La seconda: chi è stato fino a pochi giorni fa il vicepresidente di Banca Intesa? Sempre lei. Elsa Fornero. Il cerchio si chiude e compare la soluzione, quella che tanto somiglia al conflitto d'interessi. Gli interessi in gioco - Ma non è finita. La Compagnia San Paolo di Torino, com'è noto, rinnoverà organismi e vertici nella primavera prossima dunque la scelta che spetta al neo ministro potrebbe essere risolutiva sui futuri assetti della Fondazione. L'unico enigma dunque che rimane da sciogliere è come si comporterà la Fornero in occasione della nomina se il governo Monti riuscirà a reggere fino al nuovo anno. Chi l'ha preceduta su quella poltrona si è comportata in vario modo. C'è chi si è astenuta per ragioni di inopportunità, come la diessina Barbara Pollastrini il cui marito, Pietro Modiano, era al tempo direttore generale della banca, oppure ha designato sodali di partito, ed è il caso della pidiellina Stefania Prestigiacomo che ha indicato Patrizia Polliotto, consorte del senatore berlusconiano Aldo Scarabosio.

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