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Sagaci Pier Silvio aveva ragione. Mediaset? Con papà al governo il gruppo perde soldi

In Borsa il Biscione, dal marzo 2008, ha perso il 63%: più della media dei titoli di settore. E anche i conti di Premium restano in rosso

Andrea Tempestini
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Pier Silvio Berlusconi lo aveva detto in un'intervista al Corriere della Sera: adesso che papà non è più al governo Mediaset avrà una vita più semplice. Il figlio del Cavaliere spiegava che con Silvio alla presidenza del Consiglio i fucili erano perennemente puntati contro il Biscione, la qual cosa non aiuta. Ovviamente gli integralisti che combattono sempre e comunque la famiglia Berlusconi avevano deriso Pier Silvio, bollando le sue spiegazioni come ridicole. Peccato che il presidente di Mediaset pare aver ragione. Dalla sua parte si schierano le cifre. La prima è relativa ai corsi borsistici: durante il governo Berlusconi, dal maggio del 2008, il titolo ha perso il 63%, tre punti in media di meno rispetto al panorama dei media dell'intera zona euro. Il duello con la Rai - Ma anche nei precedenti esecutivi Berlusconi, Mediaset in Borsa non era stata esente da perdite. Nel corso dei governi retti tra giugno del 2001 e maggio del 2006, il Biscione aveva perso una fetta pari al 13,3% della sua capitalizzazione, in quell'occasione meno di quanto lasciato per strada dai titoli relativi ai media itliani, che complessivamente si assottiliarono a Piazza Affari di un 19,7 per cento. Sui corsi del titolo Mediaset, in questi hanni, ha avuto un forte ruolo la crescita della competizione: fino a quando l'unico competitor sulla piazza era la Rai, il Biscione staccava Viale Mazzini nella raccolta pubblicitaria. Nel 1994 racimolò 1.356 milioni contro i 653 della televisione pubblica, che però restava in vantaggio sui ricavi grazie all'introito del canone. E Murdoch sparigliò le carte - Quando nel 2001 Berlusconi tornò a Palazzo Chigi, nel 2001, la Rai aveva raddoppiato le entrate pubblicitarie, mentre per Mediaset erano cresciute del 56 per cento. La situazione era ribaltata cinque anni dopo, quando la raccolta pubblicitaria del Biscione da sola - pari a 3.380 milioni - valeva più del fatturato di viale Mazzini, pari a 3.083 milioni. Ma su queste cifre aveva un ruolo di assoluto rilievo il raddoppio su Telecinco: nel 2003 la partecipazione nell'emittente iberica era stata portata al 50,1% rispetto al 25% acquistato nel 1997. Nel frattempo, però,  il duopolio televisivo era stato spazzato via con l'ingresso nel panorama dei media italiani del gruppo di Rupert Murdoch, che dal 2004 aveva preso le redini di Sky. E così dal 2006 gli utili di Mediaset hanno comincaito a calare. Il Biscione ha così rilanciato con il digitale terrestre: ma il pacchetto Premium di Mediaset, tutt'oggi, resta in rosso di quasi 30 milioni di euro.

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