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Reinventati La coppia Scilipoti e Mussolini Ultimi giapponesi sull'isola del Pdl: il video

Lui si veste a lutto e celebra la morte del Parlamento. Lei spiega: "La democrazia è stata sospesa dal governo dell'Europa"

Andrea Tempestini
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La strana coppia dei pasdaran della democrazia si cimenta nella lotta dura in aula contro il governo di mister Europa, il tecnico Mario Monti. Romana la prima e siciliano il secondo, non solo la geografia ma anche il background politico li divide(va). L'una nostalgica e attualmente pidiellina, l'altro dipietrista convertito sulla via di Silvio, oggi in Popolo e Territorio. I due alfieri dell'equilibrio parlamentare sono, lo avrete intuito, Alesassandra Mussolini e Domenico Scilipoti. Non solo hanno votato contro la fiducia al governo dei bocconiani, ma a Montecitorio si sono distinti per comportamente e dichiarazioni eccentriche. La Mussolini: "Ho goduto a votare no a Monti". Il video su LiberoTv Lutto al braccio - Il primo è stato l'omeopata di Barcellona Pozzo di Gotto, che è spuntato in Transatlantico con un lutto al braccio sinistro. Parlando di sé in terza persona - a lui piace tantissimo - ha manifestato tutto il suo dissenso alla neo-presidenza del Consiglio: "Domenico Scilipoti così vuol far capire che oggi è morta la democrazia parlamentare", rispondeva a chi gli chiedeva lumi. Dopo le parole il volantino. L'opuscolo scivola fuori dalla tasca di Scilipoti: "Oggi è morta la democrazia parlamentare. Il popolo Sovrano ne dà il triste annuncio". Pasdarn della democrazia - Pur senza segni di lutto né ciclostilati, è venuto poi il turno di Alessandra Mussolini. "Si è celebrata la sospensione della democrazia", ha spiegato ai cronisti. Concetti che già aveva espresso nitidamente in televisione, spiegando che quello del signor Monti "è il governo dell'Europa", e la stessa Europa, s'interrogava la nipote del Duce, "che cosa ha mai fatto di buono per noi? Nulla", si rispondeva citando l'esempio lampante della moneta unica. Ora, che la sospensione della democrazia sia in qualche misura avvenuta è fuor di dubbio: il 'colpetto di Stato' di Giorgio Napolitano lascia aperti molti interrogativi e dubbi. Forse la democrazia parlamentare addirittura morta non è: non versa in buona salute, è in coma farmacologico, ma prima o poi (quando la spina del tecnico Monti verrà staccata) grazie al gioco di contrappesi si riprenderà. Fa però sorridere che il ruolo di pasdaran della democrazia, in parlamento, lo abbiano recitato il peone Scilipoti e la nostalgica Mussolini.

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