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Il programma del prof Monti: cosa c'è di destra e di sinistra

Il nuovo governo propone diverse misure simili a quelle avanzate dal Pdl nel 2008, ma Ici e patrimoniale sono difficili da digerire

Andrea Tempestini
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Quanta destra e quanta sinistra c'è nel programma di Mario Monti? Il presidente del Consiglio ha parlato per quarantacinque minuti in aula, e nell'esposizione del suo programma è andato oltre i principi e le belle parole che tutti si aspettavano. Il professore di Varese è andato nei dettagli, snocciolando i punti e togliendo il velo a una parte del suo programma. Fiducia possibile - Come spiega il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, in un videocommento su LiberoTV "c'è qualche premessa perché il Pdl voti quel programma in modo più convinto di quel che sembrava inizialmente". Già, perché nel programma di Monti ci sono diversi punti che ricordano quello che presentò il Pdl nella camapagna elettorale del 2008. Il nuovo governo promette provvedimenti che metteranno in difficoltà la sinistra, soprattutto quella che sta fuori dal parlamento, quella di Nichi Vendola. Monti, per il mondo del lavoro e della previdenza, ha paventato ricette simili a quelle del centrodestra, semmai corrette dalla cosiddetta soluzione Ichino sulla flessibilità in uscita nel mondo del lavoro. Previdenza - Per quel che riguarda le pensioni, oltre all'allineamento dell'età agli standard europei, Monti ipotizza misure per abbattere i privilegi di alcune categorie, come onorevoli e professionisti, che hanno aliquote bassissime. C'è poi un altro punto del governo del professore che al Pdl farà piacere: Monti vuola abbattere subito i costi della politica, e ha spiegato che abolirà le Province per via costituzionale, ma accompagnando il provvedimento con una legge ordinaria che comincerà a tagliare subito. I nodi - Nella lista d'intenti del professore ci sono però due provvedimenti su tutti che alla destra non piacciono affatto. Il primo è la patrimoniale, tassa 'di sinistra' se ce n'è una. A Berlusconi e al Pdl non può piacere la supertassa, anche se negli ultimi mesi di dibattito politico in molti e da tutti gli schieramenti hanno aperto alla patrimoniale giustificandola con lo stato di necessità del Paese. La versione che Monti proporrebbe dell'odiato balzello sarebbe light, leggera: staremo a vedere. Poi il secondo provvedimento che il Pdl proprio non può digerire: la reintroduzione dell'Ici, la tassa sulla prima casa che di cui il Cavaliere promise l'abolizione nella precedente campagna elettorale.

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