Governo tecnico? Ogni ministro ha la sua quota
Ogni componente della squadra di Monti ha un lato B. Eccovi le 'targhe' di tutti i dicasteri, tra editoria, industria e banche
Si parla di governo tecnico, di una squadra di ministri che agirà solo e soltanto in nome dell'Italia. In verità, tutti questi tecnici, hanno un lato B più o meno evidente. Sono dei ministri nel segno dei soldi: soltanto per fare un esempio alla Giustizia c'è la donna più ricca d'Italia, mentre il caso del superbanchiere Corrado Passera si definisce da solo. Così, ministro per ministro, vi raccontiamo vite, amori, scheletri e altarini. E soprattutto vi sveliamo a quale 'quota' facciano riferimento: tra banche, chiesa, editoria e industria. Ma quale governo tecnico... CORRADO PASSERA, ministro dello Sviluppo, Trasporti e Infrastrutture - Quota banche-Rcs Il neo ministro dello Sviluppo economico e infrastrutture, oltre a essere ad di Intesa (istituto che ha partecipazioni di rilievo in Telecom, Alitalia, Ntv ecc. ecc.), rappresenta la banca nel patto di sindacato di Rcs Mediagroup, che riunisce i grandi soci del gruppo editoriale, e nel comitato esecutivo dell'Abi. Tra gli incarichi in consigli di spicco, al di fuori delle società quotate in Borsa, quello nella Fondazione la Scala e nell'università Bocconi di Milano. PAOLA SEVERINO, ministro della Giustizia - Quota banche-Vaticano La prima donna ministro della Giustizia è uno dei più noti avvocati penalisti romani. Sessantatré anni, napoletana, è prorettore vicario dell'Università Luiss, Guido Carli. Ha difeso, tra gli altri, Romano Prodi, Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Geronzi, Gaetano Gifuni. Ha lavorato nello studio di Giovanni Maria Flick prima che il professore fosse nominato Guardasigilli del governo Prodi, ed è stata superconsulente dell'Abi. ANDREA RICCARDI, ministro della Cooperazione Internazionale - Quota Sant'Egidio Rcs Una delle pedine piazzate dal Vaticano è Andrea Riccardi. Il neo ministro della Cooperazione, 61 anni, fondatore di Sant'Egidio è stato uno dei protagonisti del famoso convegno di Todi del 17 ottobre scorso, che ha visto il cardinal Bagnasco raccogliere in un convento un centinaio di persone che hanno deciso la fine del governo. Con lo zampino del Corriere, presente in forze all'incontro con la regia di Ferruccio De Bortoli. ELSA FORNERO, ministro del Welfare - Quota banche-sinistra torinese Un piede in banca e uno nella sinistra. Il nuovo ministro del Welfare, professoressa di economia all'università di Torino, oltre ad essere super esperta di sistemi previdenziali e fautrice dell'estensione del calcolo contributivo per tutti, è anche vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa. Poltrona a cui è arrivata grazie agli incarichi in quella Compagnia di Sanpaolo legata a doppio filo alla sinistra torinese dei Chiamparino e dei Fassino. LORENZO ORNAGHI, ministro dei Beni Culturali - Quota Ruini Nato a Villasanta (Monza) nel 1948, il neo ministro dei Beni culturali è dal 2002 Rettore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Sempre alla Cattolica, è stato allievo di uno dei padri della Lega, lo storico Gianfranco Miglio. Dal 1998 è membro del Consiglio di Amministrazione del quotidiano Avvenire, di cui dal 2002 è vicepresidente. Da molti è considerato uomo del cardinale Bagnasco dopo esserlo stato di Ruini. GIAMPAOLO DI PAOLA, ministro della Difesa - Tecnocrate bipartisan Un ammiraglio alla guida della Difesa. Campano di Torre Annunziata, 67 anni, il neo ministro è presidente del Comitato militare della Nato. Di Paola indossa l'uniforme da circa 48 anni. Nel 2004 è stato nominato capo di Stato Maggiore della Difesa. In questa veste ha coordinato la pianificazione di tutte le più recenti missioni internazionali dell'Italia, dall'Iraq all'Afghanistan. Di Paola oggi si trova a Kabul in missione. CORRADO CLINI, ministro dell'Ambiente - Tecnocrate bipartisan Il nuovo ministro dell'Ambiente è direttore generale dello stesso dicastero dal 1990, attualmente allo Sviluppo sostenibile, il clima e l'energia. È nato a Latina nel 1947. Si è laureato nel 1972 in Medicina all'Università di Parma, ma al ministero dell'Ambiente è arrivato 25 anni fa ed oggi è un vero esperto del settore. Con idee molto pragmatiche (e poco amate dagli eco-integralisti) sulle emergenze ambientali: non ama il protocollo di Kyoto. MARIO CATANIA, ministro delle Politche Agricole - Tecnocrate bipartisan Mario Catania dal novembre 2009 è capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali del ministero delle Politiche agricole. Ma il nuovo ministro andrà a guidare un dicastero in cui lavora dal 1978. È nato a Roma nel 1952. Catania ha avuto competenze, in qualità di capo dipartimento, ha curato i rapporti con l'Unione europea nella fase di formazione e di attuazione della normativa sulla nuova Politica agricola. ENZO MOAVERO MILANESI, ministro degli Affari Europei - Quota Monti Un Monti boy doc per gli Affari Europei. Il nuovo ministro Enzo Moavero Milanesi, è attualmente giudice presso la Corte di Giustizia europea. Ma l'avvocato, 57 anni, specializzato in antitrust, è stato soprattutto capo di gabinetto dell'allora commissario Ue alla Concorrenza Monti ('99-'00) e con lo stesso incarico lo aveva affiancato quando era alla guida del Mercato interno ('95-'99). Tra il '92 e il '94 è pure consigliere dei governi Amato e Ciampi. GIULIO TERZI DI SANT'AGATA, ministro degli Esteri - Quota Fini È Giulio Terzi di Sant'Agata il neo ministro degli Esteri del governo Monti. Bergamasco, classe 1946, l'attuale ambasciatore a Washington si è laureato in Giurisprudenza a Milano con specializzazione in diritto internazionale. Entrato in carriera diplomatica nel 1973, Terzi è stato ambasciatore in Israele tra il 2002 e il 2004 ed è noto principalmente per avere gettato le basi della storica visita di Fini nello Stato ebraico nel novembre 2003. FABRIZIO BARCA, ministro della Coesione Territoriale - Quota Prodi-Ciampi Il neo ministro alla Coesione Territoriale è stato direttore generale del dipartimento delle politiche dello Sviluppo al ministero dell'Economia. Figlio di Luciano Barca, partigiano, deputato Pci e direttore dell'Unità, l'economista è ricordato per il suo lavoro al Servizio Studi della Banca d'Italia con Ciampi, che poi seguì al Tesoro nel '98 sotto il governo Prodi. È stato Presidente del Comitato politiche territoriali dell'Ocse. FRANCESCO PROFUMO, ministro dell'Istruzione - Quota sinistra torinese È nato a Savona, in Liguria, nel '53, ma il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ora ministro dell'Istruzione, nel 1985 si è trasferito a Torino. E nel 2010 ha dato la sua disponibilità alla candidatura a sindaco per il Partito Democratico (con lo zampino di Vendola che voleva mettere i bastoni tra le ruote a Fassino). In seguito ha però ritirato la candidatura accontentandosi della poltrona di rettore al Politecnico. RENATO BALDUZZI, ministro della Salute - Quota Bindi Il nuovo ministro della Salute è un giurista esperto di Sanità e presidente dell'Agenas, l'agenzia per i servizi sanitari regionali. Al ministero ha già lavorato nell'ufficio legislativo del ministro di allora Rosy Bindi. Nato a Voghera, 56 anni, è professore ordinario di diritto costituzionale nell'Università del Piemonte Orientale e ha contribuito a scrivere alcune leggi di riforma sanitaria varate durante il governo Prodi. ANNA MARIA CANCELLIERI, minstro dell'Interno - Quota Casini Il nuovo ministro dell'Interno arriva direttamente da Parma, dove è commissario prefettizio. Ma la romana Cancellieri, 77 anni, una vita da funzionario al Viminale, è conosciuta più che altro per gli anni in cui, da prefetto di Bologna, prese le redini della città dopo lo scandalo che travolse il sindaco Delbono. I contatti con la politica furono così stretti che Casini la propose come candidato del centrodestra. Allora rifiuto. Questa volta è corsa a Roma. PIERO GNUDI, ministro del Turismo e dello Sport - Quota Prodi-Casini Anche il neo ministro del Turismo e dello sport ha a che fare con le banche. L'ex presidente di Enel ricopre infatti la carica di consigliere in Unicredit (oltre a quella in Astaldi e nel Gruppo 24 ore). Ma l'habitat naturale dell'ex presidente dell'Iri (uno degli oltre cento incarichi collezionati) è la sua Bologna, dove conosce praticamente tutti quelli che contano. Da Prodi, amico di vecchia data e compagno di bicicletta, a Casini. ANTONIO CATRICALA', sottosegretario alla presidenza del Consiglio - Tecnocrate bipartisan Presidente dell'Antitrust, consigliere e presidente di sezione del Consiglio di Stato. Capo di gabinetto del ministro delle Poste Maccanico. Ha collaborato con Berlusconi come segretario generale di Palazzo Chigi. PIERO GIARDA, ministro dei Rapporti con il Parlamento - Quota Prodi-banche Banche e politica pure per Il titolare dei rapporti con il Parlamento, che è membro dei consiglio di sorveglianza del Banco Popolare ed è stato recentemente indicato nella lista per il consiglio di amministrazione che nascerà con l'abbandono della governance duale. Laureato in economia e commercio alla Cattolica di Milano nel 1962, Giarda è stato sottosegretario al Tesoro dal 1995 al 2001 con i governi Amato, D'Alema (I e II), Prodi (I) e Dini (I).