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Basta con le "prove tecniche" Prandelli scelga gli 11 titolari

L'Italia perde 1 a 0 nell'amichevole contro l'Uruguay. Gli azzurri chiudono male un ottimo 2011 ma è ora di mettere a punto la squadra

Lucia Esposito
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Bene bravi bis per i festeggiamenti in un Olimpico affettuoso e agghindato per il 150° compleanno azzurro, celebrato contro la prima nazionale campione del mondo nella storia. Applausi anche ai record di Zoff e Buffon, e passiamo sopra perfino al tricolore invertito sul colletto delle nuove maglie. Ma all'Italia, storicamente allergica alle amichevoli soprattutto invernali, serviva un match di questo tipo.   Prandelli ha  sempre obbligato tutti (ricambiato) alla massima professionalità; dopo aver battuto i Campioni del Mondo e d'Europa, voleva provarci con quelli d'America, quarti nel ranking Fifa, due sgabelli più in alto di noi. E non per caso: “quelli del Maestro” l'hanno voluto ribadire, vincendo con un golletto mica male (Balzaretti sorpreso, i centrali immobili) e con una “ruota” panoramica (nel senso dei colpi rifilati ovunque) ai danni di Balotelli, medicato a turno dai difensori della Celeste e costretto alla poco ortodossa ma comprensibile “giustizia fai-da-te” su Lugano. Durezze eccessive, forse, ma ben venga l'agonismo nella serata con vista su Euro 2012: c'era da testare una nazionale a trazione extralarge in luogo della “banda pollicini”, probabile cambio di rotta forzato per il ct, costretto a smontare e rimontare due anni di progetto come fosse una scatola Lego. Presto per azzardare che percentuale ci sia di rivedere Rossi-Cassano, ricordiamoci però che per l'attacco alternative serie ne abbiamo (compreso Totò Di Natale), e, in fondo, con uomini d'aerea puri, abbiamo vinto i nostri due ultimi mondiali.  Piuttosto, è più dietro che bisogna stabilire punti fermi. A centrocampo, dove Montolivo (sostituito da Pepe) rimane “eterna premessa” e condiziona il ct e il modulo da utilizzare; e in difesa, dove i dubbi su Ranocchia e Chiellini centrale restano: un'occasione concessa-un gol subìto è media del 100% che non piace. Una partita così, al massimo doveva finire in pari. Conte, almeno per la Juve, mezza soluzione l'ha già trovata. di Tommaso Lorenzini

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