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Consigliere regionale anticlan "aveva un patto con la camorra"

Arrestato Enrico Fabozzi: combatteva la criminalità organizzata ma per l'Antimafia era stato eletto grazie ai voti dei boss

Lucia Esposito
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Il consigliere regionale del Pd Enrico Fabozzi sedeva nella commissione d'inchiesta anticamorra. Aveva uno scopo preciso: difendere il territorio contro la criminalità organizzata. Ma lo stesso Enrico Fabozzi, scrive l'Antimafia, "scese a patti con i casalesi pur di incassare le preferenze del clan alle elezioni". Con queste accuse stamattina Fabozzi è stato arrestato. L'ex sindaco di Villa Literno aveva fatto il pieno di voti (oltre 11.546 voti) nel distretto casertano. I provvedimenti costituiscono l'epilogo di un'indagine che, secondo gli investigator,i ha permesso di riscontrare  l'esistenza di un patto criminale fra il clan dei Casalesi e l'ex   sindaco di Villa Literno (attualmente consigliere regionale della   Campania), fondato su un accordo generale mirato a garantire al clan   il controllo e la gestione degli appalti e delle risorse pubbliche in   cambio del sostegno elettorale e di tornaconti economici, personali ed  elettorali. Sono stati arrestati anche imprenditori di rilievo nazionale accusati di concorso esterno nel clan capeggiato dal boss   Antonio Iovine, detto  o' ninno, arrestato un anno fa dopo quindici   anni di latitanza.   Nel contesto dell'operazione, il Gruppo Guardia di Finanza di   Aversa sta dando esecuzione al sequestro di beni, società e conti   correnti riconducibili ad alcuni indagati.  

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