Gli animali provano emozioni Conigli ridono, i porci ballano
Il dizionario di 40 specie: il maila danza se è felice mentre il roditore ghigna quando trasgredice. La capra? Testate per noia
La terra ospita 8,7 milioni di specie viventi, di cui ben 7,8 appartengono al regno animale: una ricca compagnia che spesso ignoriamo e che raramente ci sforziamo di capire, tutelare e rispettare. Jeffrey M. Masson, autore del libro Il cane che non poteva smettere di amare nella sua ultima fatica il Dizionario Bilingue (edito da Sonda, 14,90 euro) racconta il comportamento di “40 animali e le loro emozioni per conoscerli e capirli uno per uno ”, dalla A di anatre alla Z di zebre. M. Masson, esperto di psicoanalisi (è stato responsabile degli archivi di Freud) e difensore dei diritti animali ci fa scoprire come cantano i polli e come danzano i maiali. Ci spiega che i cani esprimono entusiasmo a un livello mai riscontrato in nessun altro animale, stesso discorso per la fedeltà e per l'amore che riescono a manifestare, e che le capre (secondo animale a essere stato addomesticato circa 10 mila anni fa) hanno un senso dell'umorismo altissimo. «Non ci prendono a testate perché sono arrabbiate, lo fanno perché lo trovano divertente, amano giocare, proprio come i bambini», scrive Masson nel libro. «Più le corna sono grandi, più lo scherzo riesce loro bene. E ridono». Il «capra, capra, capra» di Sgarbi, non è poi così offensivo. Anche i conigli hanno uno spiccato senso dell'umorismo, e quando fanno qualcosa di vietato sembra che ridano con tutto il corpo. «Dovremmo smetterla di usarli come termine di paragone quando vogliamo denigrare qualcuno (“tremi come un coniglio”); chiunque sarebbe spaventato se temesse di essere catturati per la cena», fa notare l'autore. I bonobo, guai a chiamarli scimpanzé (parenti stretti) sono creature affettuose, si baciano tra di loro continuamente. Gentili (i piccoli vengono allevati con molta dolcezza, le femmine sono dominanti) e sensibili anche nei confronti della sofferenza altrui. Uno degli esempi più impressionanti è quello di Kuni, dell'England's Twycross Zoo: quando uno storno colpì il vetro della sua gabbia e cadde stordito, Kuni lo raccolse con una mano e si arrampicò sull'albero più alto, gli aprì le ali con delicatezza, gliele spiegò completamente, dopodiché lo lanciò in aria, verso la libertà. La creatura più misteriosa resta il gatto: chiunque viva con un micio si sente un privilegiato, nel senso che ha la la sensazione che il gatto sia molto generoso a permettergli di essere suo amico, di avvicinarlo e coccolarlo, e di dormire nello stesso letto con lui. Diventa nervoso se lo fissate dritto negli occhi: lui lo fa quando sta per balzare sul topo. Sappiate che il gatto è una tigre in miniatura. Della stessa famiglia, il ghepardo (mammifero più veloce della terra), raggiunge una velocità di 112 chilometri orari nelle brevi distanze. La velocità è la sua arma di difesa. Agile, elegante, pacifico, amichevole e dall'animo riservato. Scelto in passato come compagno di caccia piuttosto che come animale da compagnia. Quando viene aggredito da un animale più grosso «geme» proprio come noi, come se chiedesse aiuto alla madre. Le femmine con i cuccioli (che restano con la madre almeno per un anno) sono particolarmente vulnerabili. Del maiale sorprende l'intelligenza: è capace di imparare i passi di una semplice danza e pure divertendosi. Come i cani questi animali amano passeggiare con il padrone. «In una fattoria rifugio della California», racconta M. Masson, «ho portato sulle colline alcuni maiali, scodinzolavano e mi guardavano negli occhi proprio come fa il mio cane. Erano felici di essere con me, ed erano curiosi su ciò che li circondava proprio come il mio cane». Questi porcellini si affezionano molto agli esseri umani, amano dormire insieme alla persona «del cuore», e i cuccioli giocano proprio come i bambini alla lotta e a inseguirsi a vicenda. Creature socievoli le oche, ma sono talmente diffidenti che i nemici raramente riescono ad avvicinarle. Mentre mangiano, almeno una di loro sta sempre di guardia e avvisa lo stormo del pericolo. Tendono a restare accoppiate per la vita. Piangono per la perdita del compagno? L'etologo Konrad Lorenz, vincitore del premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia non ebbe dubbi, né dovremmo averne noi. Ci somigliano, camminano in posizione eretta e sono curiosi, non sono neanche tanto più piccoli di noi: possono superare il metro di lunghezza e pesare fino a 40 chili: sono i pinguini (imperatore). In natura camminano dritti verso le persone, le toccano e sembra quasi che si preparino a studiarle. Poiché vivono solo al sud dell'equatore, non hanno esperienza diretta dei predatori di terra provenienti dalle regioni ghiacciate del nord, come l'orso polare. Questo è il motivo del loro apparente coraggio e del fatto che non sono aggressivi. Sono dei papà fedeli e devoti, vederli mentre abbracciano orgogliosi la piccola palla di pelo ai loro piedi è uno spettacolo. Lo sapevate che polli, galline e galli stringono forti amicizie? I polli, per esempio, fanno molta compagnia. Se state con loro dal momento in cui fuoriescono dall'uovo rompendolo con il becco, allora siete della famiglia, e vorranno seguirvi dappertutto. Quando un pollo muore, i suoi compagni spesso ne vegliano il corpo per qualche tempo. Altro che «cervello da gallina», gli scienziati hanno scoperto abilità intellettive nascoste nei polli. Tanto che sono stati organizzati convegni scientifici dedicati al cervello di questi animali. Malgrado appaiano quasi del tutto solitarie (a differenza dei leoni), recenti ricerche hanno dimostrato che il sistema di comunicazione delle tigri è ben più sofisticato di quanto credevamo: lasciano i segni degli artigli sugli alberi, affinché le altre li leggano. Spruzzano un obiettivo con un liquido di marcatura che dice: questa proprietà mi appartiene. Ma questo liquido comunica altri tipi di informazione: se la tigre è maschio o femmina, e, se femmina, se ha dei cuccioli o meno, inoltre indica il periodo in cui la marcatura è stata impressa per la prima volta. Ogni tre settimane la tigre torna a rinfrescare l'odore. Questi felini si riconoscono gli uni dagli altri grazie alle strisce sul muso e sul corpo, uniche su ciascun esemplare. Daniela Mastromattei