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Santoro perde ascolti e canta: Abbiamo cambiato paese e tv

Che noia Servizio Pubblico: la seconda puntata seguita da mezzo milione di persone in meno. E c'è chi accusa i ripetitori rubati...

Andrea Tempestini
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Con la consueta modestia Michele Santoro parla del suo programma. Parla di se stesso. Lo ha fatto nel corso della seconda puntata di Servizio Pubblico, il nuovo format multipiattaforma con cui il Teletribuno catechizzata - tra radio, tv e siti internet - tutta Italia. "Non lo so se vi rendete conto di quello che avete combinato giovedì scorso - si è rivolto civettuolo ai suoi adepti -. Praticamente avete fatto nascere una nuova televisione che è diventata la terza tv del Paese, quella sera. E ne avete fatta nascere un'altra della stessa potenza sul web. Il Paese sta cambiando, tanto che Berlusconi la settimana prossima si dimetterà". Par quasi di cogliere che il demiurgo di questo 'epocale' cambiamento sia proprio lui: Michele Santoro. Il calo di ascolti - Ma la verità è che il Servizio Pubblico che offre Santoro è una noia mortale. La seconda puntata, come la prima, ha sofferto di una cronica mancanza di ritmo, arrivata a punte di eccellenza nel corso dell'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, e durante i sermoni di Marco Travaglio, che senza più limiti cannibalizza minuti e minuti di trasmissione. La noia si riflette anche sulle cifre. Alla secondo puntata Michele ha perso la bellezza di mezzo milione di telespettatori e tre punti di share, che si è attestato al 10,4 per cento. Come spiega nel suo blog Francesco Borgonovo, qualcuno punta il dito contro chi ha rubato i ripetitori di Telelombardia (chissà, qualcuno trama contro il teletribuno?). Sicuri, invece, che la colpa del calo di ascolti non sia del fatto che la trasmissione è noiosa?

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