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Laura c'è: nuovo album 'Inedito' Pausini: "Ora sono più rock"

La cantante si confessa: "Non vedevo l'ora di tornare". Poi parla dei figli, di Fossati, della famiglia e della vita quotidiana

Andrea Tempestini
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Rieccola, vestita da Cavalli, in gran forma e dimagrita, pronta a riprendere in mano il suo mondo dopo due anni di assenza dalle scene. Laura Pausini si rituffa, in tutti i sensi, tra la folla e, nel giorno della presentazione del progetto 11-11-'11, che comprende il nuovo cd Inedito e il tour,  che la vedrà su 100 palchi di tutto il mondo (partenza a Roma il 22 dicembre), mette in scena un mini-show in Piazza Duomo, a Milano, proponendo tra decine di ballerini Non ho mai smesso, brano scritto da Niccolò Agliardi. Inedito, che sarà presentato stasera nel talk-show di Piero Chiambretti Muzik Show su Italia 1, è un lavoro gioioso e lineare. Tra le 14 canzoni Pausini-style ci sono duetti con Ivano Fossati (l'intensa Troppo tempo), Gianna Nannini (la rockettara Inedito) e persino con la sorella Silvia (Nel primo sguardo). Un disco piacevolmente convenzionale che venderà bene e soddisferà i fan. Un po' meno chi si attendeva maggiore versatilità, un aspetto che Laura non ha volutamente ricercato, come confessa toccando tasti della sua vita come mai in passato. Io e Inedito. «Sono tornata alla musica con un album che doveva essere esattamente così nei miei progetti. Non si vive di sola Pausini, è vero, ma a chi mi ha aspettato in questi due anni ho voluto regalare un cd innegabilmente mio. Ho pensato per un attimo: cambio genere. Poi mi sono ricreduta». Io e Fossati. «Sognavo da tempo di interpretare una sua canzone. Farlo in duetto proprio con Ivano, che è un poeta, mi ha convinto di un fatto: la canzone perfetta esiste. Ed è questa, prodotta dal maestro Celso Valli». Io e i figli. «Mi sono un po' stufata di leggere nei gossip che sono disperata perché non riesco a rimanere incinta. Non è così. Mi sono fermata due anni non per fare un figlio ma per fare la figlia di due genitori che non mi hanno più vista da quando avevo 18 anni. Un figlio mio? Se verrà bene, anzi benissimo». Io e la musica. «L'amo follemente. Da bambina sognavo di diventare una star. Ma mi sentivo tale anche quando facevo piano-bar e nessuno mi filava. Ora desidero soltanto una cosa: tornare a cantare dal vivo. Lì sono me stessa». Io e mamma. «A Solarolo, dove sono nata, in questi mesi di ritiro ho ritrovato un rapporto stupendo con mamma. Scherzavo sempre e un giorno le ho chiesto: mà, ma come sei riuscita, per 40 anni, a fare all'amore soltanto con un uomo, con papà? Io ho provato differenti situazioni!». Io e la spesa. «In questo periodo ho dormito nel mio letto. Ho fatto la spesa. Sono uscita a cena con i miei compagni di classe. E, tornando a casa, tessevo un rapporto più maturo con papà e mamma». Io e l'amore. «Con Paolo (Carta ndr) va benissimo. Però ho voluto inserire nell'album un brano sulla crisi della coppia. Si intitola Come vivi senza me e consiglio di accettare, in un rapporto, anche le difficoltà». Io e la politica. «Mi hanno chiesto: accetterebbe di diventare ministro, magari del prossimo governo Monti? Io: per niente, tuttalpiù a Monti potrei cantare una canzone… Siamo nel casino più totale, questa è la verità, ma la politica mi ha deluso: non ha mai concesso nulla alla musica, soltanto allo sport. Quando l'Italia vince un mondiale o un atleta si mette in luce fioccano riconoscimenti». Io e la morte. «L'ultima canzone dell'album si intitola Ti dico ciao ed è dedicata a Giuseppe. Era il mio migliore amico, è morto. La vita non è soltanto sorrisi, yeah! o stupidaggini». Io e Phil Collins. «L'attacco di batteria di Benvenuta è un chiaro omaggio al grande Phil che ha deciso di non suonare più». Io e mia sorella. «Direte voi: che c'entra mia sorella Silvia in un disco, a duettare con me? C'entra, eccome. Fa parte della mia vita, quando eravamo bambine la costringevo a giocare a fare la cantante nella nostra cameretta. Poi è pure intonata, ascoltatela in Nel primo sguardo, la canzone che Nicolò Fabi aveva scritto per una giovane promessa di Sanremo Lab, poi bocciata all'Ariston. Ho sentito per caso quel brano e l'ho voluto subito incidere per questo album». Io e Laura. «Sono me stessa soprattutto nella musica, in queste 14 canzoni. Come in tutte le altre che ho interpretato in carriera. C'è trasparenza in quel che faccio. Sono sempre autobiografica quando canto». Io e Laura 2. «Chi mi conosce sa che ci sono due Laura, quella elegante che veste bene e quella tamarra che dice le parolacce. Molte!». di Leonardo Iannacci

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