Di Pietro dice no agli "inciuci": il Pd lo processa e si spacca
Il leader Idv a Belpietro: "Non appoggio il governo tecnico". Rivolta sui blog: "Antepone il suo interesse a quello del Paese"
Antonio Di Pietro, intervistato da Maurizio Belpietro durante La telefonata in onda su Canale 5 ha detto chiaramente che non sosterrà un governo tecnico perché sarebbe un governo sostenuto anche dalla maggioranza berlusconiana". "Abbiamo creato Idv - ha concluso Di Pietro - per difendere i deboli e bilanciare la legalità della politica. I ceti deboli non debbono essere usati come carne da macello per far quadrare i conti. È troppo facile dire che per raggiungere questo obiettivo si può colpire chiunque. Questa idea per me è inaccettabile". Di Pietro: No al governo tecnico. Guarda il video del direttore Maurizio Belpietro su LiberoTV I militanti infuriati - Ora che Tonino è uscito allo scoperto e potrà fare l'anima bella davanti agli elettori oppenendosi a misure da lacrime e sangue, il Pd lo mette sotto preocesso. Anche gli stessi militanti Idv si rivoltano contro il leader, gli chiedono di mettere da parte la demagogia "perché il bene del Paese viene prima". C'è'è chi lo paragona a Umberto Bossi:"Sei irresponsabile e populista come il peggior Bossi", "Sono profondamente delusa da questa scelta". I messaggi sono chiari e diretti. "Antonio, ma non ti rendi conti che la base del partito non comprenderà mai questa scelta?". Tra i militanti c'è anche chi annuncia che non voterà più l'Italia dei Valori: "Buongiorno, ho sempre votato Idv. Ma in questa battaglia contro il governo tecnico proprio non ci credo. L'Italia è in un momento di gravità eccezionale e servono misure eccezionali". La furia dei Pd - Una scelta che ha fatto infuriare Bersani che appoggerà Monti. Di Pietro lo ha detto chiaramente: "Dopo due mesi che avrà appoggiato un governo tecnico Bersani si accorgerà che centrosinistra e Pdl non possono stare insieme perché due maschi non possono vivere nella stessa camera da letto: non fanno figli". Ma quando Bersani uscirà da quella camera da letto, quando la parola passerà agli elettori, allora Di Pietro potrà presentarsi alle urne "vergine", esattamente come Bossi. Ma i suoi elettori potrebbero fargli pagare, come minacciano oggi sui blog, la scelta di aver anteposto il proprio interesse a quello del Paese.