Ora il Veneto "riprende" cadaveri per controllare i risvegli
Una delibera della Regione Veneto introduce le telecamere a nella "casa funeraria" per sorprendere lo zombie che esce dalla bara
La delibera approvata ieri dalla giunta regionale del Veneto, che impone a una “casa funeraria” (edificio dove il defunto riceve l'ultimo commiato dai suoi cari) di dotarsi di “apparecchiature di rilevazione e segnalazione a distanza per la sorveglianza del cadavere, anche ai fini del rilevamento di eventuali manifestazioni di vita”, sta suscitando l'entusiasmo degli appassionati dell'horror. L'idea che da qualche parte nella provincia veneta, dentro una stanza climatizzata a non più di 18 gradi centigradi e con un tasso di umidità relativa al 60%, un cadavere possa rianimarsi, così come fa Lady Madeline avvolta nel suo sudario nel racconto “Il crollo della Casa Usher” di Edgar Allan Poe, è effettivamente molto suggestiva. Naturalmente la decisione non è dovuta a considerazioni occulte o paranormali, ma a precauzioni igieniche e sanitarie. Il fenomeno della “morte apparente” è ben noto ai medici: il paziente presenta tutti i sintomi esteriori di un vero e proprio decesso, è incosciente, non ha battito cardiaco, non respira, non ha riflessi e diventa freddo. Nonostante questo non è ancora morto perché il cuore, se stimolato, potrebbe riprendere a pulsare. Così il rischio di finire sepolti vivi, o per meglio dire non del tutto morti, benché estremamente remoto, va preso in considerazione. Di qui la decisione di sorvegliare con telecamere le case funerarie, casomai il caro estinto decidesse di muovere le falangi delle dita, grattarsi il naso, coricarsi su un fianco in una posizione più comoda di quella in cui è stato composto. Nella delibera si prevedono norme anche per i carri funebri, che devono dotarsi di sistemi “che impediscano lo spostamento del feretro durante il trasporto”, per evitare che il cadavere arrivi alla sua ultima destinazione ancora più malconcio di quanto già sia. Si stabiliscono le procedure da svolgersi nella casa funeraria, tra cui la tanatocomesi, cioè le operazioni di trucco del morto in modo da rendere il suo aspetto un po' meno sinistro al momento dell'ultimo addio. Ma non c'è dubbio che la circostanza più curiosa e interessante è immaginare colui che, dall'altra parte di un monitor, deve sorvegliare il morto, accertandosi che non sia veramente morto. Questo sì che è un personaggio che potrebbe essere uscito dalla penna di uno scrittore horror. Tiziano Sclavi, il creatore del personaggio di Dylan Dog, l'investigatore privato alle prese con diavoli e mostri d'ogni genere, aveva prima ancora inventato Francesco Dellamorte, custode del cimitero di Broni sul Ticino. Le sue giornate erano quasi interamente dedicate a tenere sottoterra i morti del cimitero, che, per via di un'epidemia, continuavano a spuntare fuori dalla terra. Ora possiamo immaginare un Francesco Dellamorte anche in Veneto, sbattuto in una sala di controllo di qualche casa funeraria della provincia, mentre i defunti sotto la sua sorveglianza si risvegliano per un dibattito sul tema: vale la pena ritornare? E mentre discutono, possiamo immaginare il nostro Dellamorte entrare nella sala con umidità relativa al 60% e temperatura costante a 18 gradi centigradi per ammonirli: se siete furbi, restate distesi. Fuori ci sono alluvioni, crisi finanziarie, gente che passa la vita sui social network, no, date retta, non è un buon momento per tornare, e badate che non ho nessun pregiudizio di tipo razziale nei confronti degli zombi. Piuttosto è un consiglio da amico, si sta meglio sottoterra, date retta. Cancello la registrazione video e facciamo come se non vi foste mai risvegliati. E poi ormai anche i vostri parenti e amici si sono abituati all'idea, perché deluderli con un risveglio? Cose di questo genere andavano bene tremila anni fa, quando magia e scienza erano la stessa cosa, imperversavano i profeti e si faceva un miracolo al giorno. Allora con una resurrezione potevi cambiare la storia del mondo. Oggi al massimo ti chiedono se anche nell'aldilà devi pagare l'acconto Irpef. Sono tempi disincantati e gli zombi fanno meno paura delle borse. Ascoltate, cari morti renitenti, tornate orizzontali. Me ne sarete grati per l'eternità. di Giordano Tedoldi