"Er Pelliccia" di nuovo a casa Ero al corteo per caso
Il teppista con l'estintore agli scontri di Roma scarcerato dopo 23 giorni in carcere. Ha solo l'obbligo di firma tre volte a settimana
"E' vero la violenza ha fatto passare in secondo piano una giusta protesta. Sono pentito perchè non mi sono reso conto per tempo di quello che stavo facendo e delle conseguenze". A dirlo, in un'intervista a "La Repubblica", Fabrizio Filippi, detto 'er Pelliccià, tornato libero dopo 23 giorni trascorsi nel carcere di Regina Coeli, in seguito agli scontri a San Giovanni del 15 ottobre scorso. Per lui l'obbligo di firma tre volte a settimana. "Accompagnavo un mio amico alla Sapienza che doveva pagare un bollettino e poi abbiamo trovato il corteo e ci siamo uniti. Mi sono trovato in mezzo agli scontri per caso e ho perso la testa. Non faccio parte dei Black Bloc, non condivido le loro azioni e la loro violenza. E non hanno il coraggio di manifestare a volto scoperto. Non portavo cappucci, solo una sciarpa ed ero riconoscibile facilmente. Infatti mi hanno arrestato". "Non ho un orientamento politico. Vado a votare ma - aggiunge - non dico per chi. Non frequento centri sociali e a Roma conosco poche persone. Non ero mai stato in carcere. In cella mi sono trovato assieme a due detenuti comuni".