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Pronto il governo tecnico di Napolitano e Monti

Il capo dello Stato nomina senatore a vita l'economista. Primo passo verso Palazzo Chigi: "Esecutivo per fare le riforme entro poco tempo"

Giulio Bucchi
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Un "nuovo governo entro breve tempo oppure sciogliere il Parlamento e andare al voto". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esce ancora allo scoperto e in una nota chiarisce la posizione del Quirinale: "Entro breve tempo o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti". E' il risultato, prevedibile, di una giornata durissima a Piazza Affari per mercato e titoli di stato italiani, decisamente sotto attacco. Anche per questo il Colle ha espresso una posizione politica già anticipata in qualche modo in mattinata, prima dei vertici con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e con il sottosegretario Gianni Letta. Secondo indiscrezioni, la proposta di governissimo o governo tecnico sarebbe una nuova avance a Mario Monti e Giuliano Amato. L'economista avrebbe per il momento rifiutato temendo la mancanza di numeri di un'eventuale maggioranza, ma l'opera di convincimento del Quirinale continuerà. La prova? La nomina di Monti senatore a vita, decisa intorno alle 19 da Napolitano. Un'investitura e, ad usare un po' di ironia, si potrebbe dire che non si parlerà più d'ora in poi di governo tecnico... "Basta un passo indietro del Cav? Balle". Massimo de' Manzoni su LiberoTv Coesione e decisione - La politica deve "decidere subito". Così Napolitano aveva sottolineato incontrando al Quirinale i rappresentanti del mondo dello spettacolo. Nel momento della crisi economica e politica il presidente è sceso nuovamente in campo con decisione. Il presidente della Repubblica, in "ore difficili e delicate", ha chiesto a destra e sinistra di far "cadere chiusure e tabù", mettendo in piedi un "confronto più aperto e obiettivo" e dimostrando "nuovi comportamenti". La stretta sui titoli di Stato del debito pubblico italiano, definita "molto pericolosa", rischia di avere "ricadute sull'attività economica e sull'occupazione". Per questo bisogna "riguadagnare credibilità e fiducia nel Paese". Come? "Abbiamo bisogno di decisioni presto e nei prossimi anni per esprimere una rinnovata responsabilità e coesione nazionale". Un impegno "immediato e di lunga lena, nella gestione della finanza pubblica e più in generale nella visione e nella guida dello sviluppo economico e sociale del paese". Un allarme doppiato dopo poco tempo da quello, in fotocopia, del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. L'invito del Colle - Attraverso i richiami alla credibilità e alla fiducia, spicca dunque quel "confronto aperto senza tabù" che i più leggono come un nuovo invito a governi tecnici o governissimi. Si tratta di capire se l'appello verrà accolto e soprattutto, nel caso, se sarà in grado di evitare quei "fatali ritardi e contraddizioni" citati da Napolitano "nell'affrontare, con riforme spesso annunciate e sempre mancate, debolezze di fondo del sistema Paese". Tutto in un contesto, ribadisce il Quirinale, in cui "non solo in Europa è insorta una grave crisi di fiducia nei confronti del nostro Paese" e non solo, visto che "l'Unione Europea - prosegue il Colle - sta vivendo il suo momento più critico in un mondo radicalmente cambiato e a noi, Italia, tocca dare un apporto maggiore che non negli ultimi tempi al necessario rinnovamento dell'Europa". In mattinata, proprio per far fronte al momento drammatico delle Borse, Napolitano ha ricevuto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Il primo passo di una fase di transizione in cui il presidente mette in conto ogni "sforzo che mi guiderà anche nell'arbitrare la crisi di governo che sta per aprirsi".

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