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Lega, vittoria in Lombardia Crocefisso entra al Pirellone

La proposta del Carroccio diventa legge, cancellate le sanzioni per la mancata esposizione. Ma il Pd: solo demagogia

Andrea Tempestini
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La Padania, il quotidiano di 'casa', non nasconde la sua gioia. L'attacco dell'articolo recita: "E alla fine la Lega ce l'ha fatta! Via libera da parte del Consiglio regionale della Lombardia al Crocefisso nelle sedi istituzionali della Regione". Il punto è che la proposta di Legge del Carroccio - con 49 sì, un astenuto e l'abbandono dell'aula da parte del centrosinistra - è stata approvata dalla Regione. Secondo Renzo Bossi, il Trota, si tratta di un "omaggio alla nostra storia". Il relatore del provvedimento, Alessandro Marelli, ha spiegato che così si "salvaguarda un simbolo della nostra storia, della nostra cultura, della nostra tradizione e della nostra identità e promuove i valori del cristianesimo e i principi su cui si fonda la cultura europea e in generale la cività occidentale". Cancellate le multe - Rispetto al testo originale, quello approvato prevede una novità, ovvero la cancellazione delle sanzioni da staccare nel caso in cui il simbolo religioso non fosse esposto. Il Pirellone, inoltre, ha provveduto a racimolare i 2.500 euro necessari per l'acquisto dei 300 pezzi, che saranno un particolare tipo di croce che lo stesso Marelli aveva mostrato con orgoglio subito dopo l'esito positivo del voto. Insorge l'opposizione - Anche un tema come quello del Crocefisso è buono per le opposizioni per cercare di buttare tutto in gazzarra. La Lega l'ha spuntata e così tanto vale puntare il dito contro il Carroccio. Secondo l'esponente del Pd Fabio Pizzul replica: "E' il metodo con cui la Lega lo impone (il Crocefisso, ndr) che è assolutamente inaccettabile, tanto per i laici quanto per i cattolici). Quindi il 'moderato' dell'Idv, Gabriele Soia: "Curioso che questa legge arrivi da una forza politica che fino a pochi mesi fa si segnalava più per i riti celtici che per la difesa dei valori cristiani".

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