Buffoni Il principe Charles si finge ecologista ma distrugge l'ambiente con le sue ostriche
Londra mette sotto tutela la società dell'erede al trono accusato di allevare ostriche che rovinano l'ecosistema
I britannici e gli altri sudditi della Regina non lo hanno mai trovato simpatico. E lui non fa nulla per cambiare la loro opinione. Il principe Carlo è finito sotto accusa in questi giorni per i suoi tanti privilegi che veramente stonano in un periodo di crisi economica e austerità. Il governo di Londra ha detto che vuole vederci finalmente chiaro su tutti gli affari dell'erede al trono, a partire dalla sua vasta impresa agricola da 700 milioni di sterline, la Duchy of Cornwall, che prospera anche grazie ai milioni di euro in contributi che arrivano da Bruxelles. La fortuna del principe, che consiste nella sua tenuta e nelle attività commerciali a essa legate (soprattutto prodotti biologici), ammonterebbe a circa un miliardo di sterline. Anche se si proclama un difensore dell'ambiente, Carlo ha creato, per fare denaro, un allevamento di ostriche non native a Port Navas, in Cornovaglia, che fa parte del gruppo Duchy. Era convinto di poter fare quello che voleva nelle sue proprietà e invece i funzionari pubblici gli hanno ricordato che il suo patrimonio resta comunque sotto la giurisdizione dello Stato, che può così controllare che non vengano violati leggi e regolamenti. Questo significa che tutti gli affari privati di Carlo finiranno sotto la lente d'ingrandimento dei ministeri e se oserà sgarrare saranno guai. Conflitto d'interesse - La stretta arriva dopo alcune rivelazioni che hanno fatto emergere i tanti conflitti di interesse di Carlo e le sue continue intromissioni nella politica del Regno, solo per trarne beneficio personale. Il «volpone» ha utilizzato un'antica prerogativa reale, persa nei codici medievali, per mettere il veto su una dozzina di progetti di legge che non sono andati in porto proprio dopo il suo intervento. Cose che non si vedevano da tempi lontani, quando la monarchia contava qualcosa. Il figlio di Elisabetta avrebbe fatto sentire la sua opinione su un ampio spettro di questioni: dalle olimpiadi di Londra del 2012 al gioco d'azzardo e perfino sulle norme per la rimozione dei relitti di naufragi. Tra il 2007 e 2009, secondo documenti della House of Commons, il principe fu consultato su proposte legislative riguardanti i medici legali, l'accesso alle coste, progetti energetici e pianificazione urbanistica. La lingua sciolta di Carlo viene giudicata dai giuristi in aperto contrasto col suo ruolo istituzionale. La famiglia reale non è infatti autorizzata a partecipare alla politica del Regno e l'erede al trono può far sentire la sua opinione ma non certo fare lo spudorato lobbista. Perfino l'ex premier Tony Blair, quando era a Downing Street, detestava le sue continue interferenze. Impiccione - Carlo ha chiesto ogni tipo di favore per le 20 organizzazioni no profit che presiede, 18 delle quali da lui fondate. Secondo alcuni osservatori, le associazioni godrebbero di una priorità speciale nel governo. Cinque di queste avrebbero fatto pressioni più o meno forti sui ministri. Una, la Prince's Regeneration Trust, ha ottenuto una riduzione dell'Iva per il restauro di edifici storici aperti al pubblico. Carlo è coinvolto in diversi progetti che trarrebbero vantaggio da tale riduzione. Nel 2007 ha acquistato grazie a un prestito Dumfries House, una residenza nobiliare ora aperta ai visitatori dopo un intenso programma di restauro. Tutto questo non fa che allontanare il principe dai suoi sudditi che vorrebbero sul trono, una volta scomparsa la Regina, direttamente William. In Australia addirittura sono pronti a cambiare il loro assetto istituzionale, abolendo la monarchia, nel caso in cui Carlo diventasse re. Molti quindi sperano che continui a fare l'erede al trono: ha già battuto tutti i record di attesa, da 60 anni è pronto a indossare la corona. Non lo aiuta a riguadagnare un po' di popolarità la notizia che fra i suoi avi c'è il rumeno Vlad l'Impalatore, diventato nella letteratura il conte Dracula. di Alessandro Carlini