Attentato contro il settimanale che ha scherzato su Maometto
Incendio doloso contro il giornale satirico francese noto per le vignette sui burqa e Allah. Ultimo numero, speciale sul profeta
Un attentato incendiario ha distrutto la sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi, il sito del giornale è stato oggetto di un attacco informatico questa mattina. Un messaggio intitolato 'Per l'Islam' denuncia l'utilizzo dell'immagine del profeta Maometto da parte del settimanale. Non ci sono stati feriti. Il giornale satirico doveva uscire oggi con un numero speciale intitolato '"Charia Hebdo" in relazione agli annunci fatti dal Consiglio nazionale di transizione in Libia e all'esito delle elezioni in Tunisia. Leggi l'articolo di Alessandro Carlini Meglio prepararsi a una nuova ondata di violenza da parte degli integralisti islamici, casomai contro un'ambasciata francese. Qualcuno, infatti, a Parigi ha osato fare dell'ironia su Maometto e sul mondo musulmano. Il settimanale satirico d'oltralpe «Charlie Hebdo», che nel 2007 mise in pagina le famose vignette danesi su Maometto, ha scelto di pubblicare un suo numero speciale con tanto di nuova testata, «Charia Hebdo», per scherzare sulla sharia, la legge ispirata al Corano. Ma soprattutto ha «assunto» come responsabile dell'edizione (che esce oggi) il profeta Maometto: un altro segno di sfida agli estremisti. «Charlie Hebdo ha proposto a Maometto di essere il direttore straordinario per il prossimo numero, e il Profeta ha accettato senza farsi pregare, cosa di cui lo ringraziamo», si legge in un comunicato diffuso dal settimanale. Tutto questo è un modo per criticare, con molta ironia, la vittoria degli islamisti di Ennahda nelle recenti elezioni in Tunisia e la promessa del governo di transizione libico di rendere la sharia la principale fonte legislativa. Quelli di Ennahda hanno cercato di rassicurare gli altri Paesi dopo la vittoria elettorale, dicendo che non hanno alcuna intenzione di far sventolare la bandiera dell'Islam e imporne i precetti più oscurantisti. Si starà a vedere, e soprattutto si vedrà quale sarà la loro reazione dopo la pubblicazione di questo controverso settimanale. Sulla copertina si vede Maometto che annuncia «cento frustate se non state morendo dal ridere». Non manca l'editoriale, firmato dal Profeta, e intitolato «Halal Aperitif» (aperitivo halal, ovvero analcolico). C'è anche un inserto femminile, chiamato «Charia Madame». Mentre nell'ultima pagina - che accoglie le altre possibili copertine - compare un Maometto con il naso da clown e la frase: «Sì, l'Islam è compatibile con una risata». Senza contare che sul suo sito web la rivista pubblica ogni settimana un «Burqalembour», un gioco di parole illustrato dal disegnatore Luz sul tema controverso del velo integrale: si ride del Burqarla Bruni, il velo islamico ispirato alla première dame e a suo marito (le vignette si possono vedere anche sul sito di Libero, www.libero-news.it). «Facciamo il nostro lavoro come sempre. Non vogliamo provocare», ha spiegato il direttore (quello «terreno»), il disegnatore Riss. Ma sul web si è scatenata la reazione dei musulmani, che già promettono vendetta. di Alessandro Carlini