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Cassano, ictus o guaio cardiaco Sotto accusa ci va MilanLab

Diagnosi incerta per il calciatore del Milan, ricoverato in Neurologia dopo un malore. Biscardi: "Berlusconi mi ha detto che serve una operazione"

Giulio Bucchi
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Ischemia transitoria o problema cardiaco: è rinchiuso in quattro parole il dramma, e il futuro, di Antonio Cassano. Il 29enne attaccante del Milan, ricoverato da sabato sera nel reparto di Neurologia del Policlinico di Milano in seguito ad un malore, sta bene, non è in pericolo di vita e come confermato dal vicepresidente rossonero Adriano Galliani "parla, è sereno e sembra in forma". Di sicuro, c'è l'incognita totale sul futuro agonistico di Fantantonio. Il suo compagno Kevin Prince Boateng ha detto che i rossoneri stanno "pregando per rivederlo in campo". Restano i dubbi: fatalità imprevedibile o leggerezze da parte di chi deve sorvegliare sulla salute dei calciatori? Obiettivo puntato su MilanLab, la sofisticatissima struttara medica di Milanello che nel giro di un paio di mesi ha incassato due botte non da poco: il problema al nervo ottico di Gattuso e ora il malore di Cassano. La diagnosi - Di sicuro per Cassano la stagione in corso è compromessa. Per conoscere gli eventuali tempi di recupero agonistico, naturalmente, prima si deve capire la ragione del malore. I giramenti di testa e le difficoltà di parola manifestate intorno alle 23.50 di sabato, all'aeroporto di Malpensa, erano un indizio. La diagnosi, non ufficiale, riferita ieri dall'Ansa sarebbe la conferma: ischemia transitoria, o meglio un Tia: ictus transitorio causato da un problema cardiaco, subito smentito dalla società rossonera in una nota pubblicata sul sito ufficiale. Ma c'è un'altra ipotesi, collegata ma leggermente differente. Aldo Biscardi, giornalista e conduttore del Processo su 7Gold ha detto di aver parlato con il presidente del Milan Silvio Berlusconi, il quale avrebbe rivelato un problema cardiaco risolvibile con un piccolo intervento chirurgico. Un piccolo spiraglio di speranza in un dramma che, per fortuna, rischia di essere solo sportivo.

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