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L'Inter ripete i vecchi errori Appesa al mercato di gennaio

Come nel 2010 la campagna acquisti estiva è stata un flop e ora si cercano i "salvatori". Paolillo promette: "Nessun ridimensionamento"

Giulio Bucchi
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Benitez batte Inter 18 a 8. Un anno fa, la squadra del bistrattato spagnolo era seconda, a quattro lunghezze dalla Lazio capolista e in condizioni decorose (oltre ai 10 punti in più rispetto all'attuale classifica), prima degli infortuni di Samuel e Julio Cesar e Maicon, prima degli svenimenti misteriosi di Sneijder, prima della fronda interna che ha catapultato (a Mondiale per club conquistato) il pacioccone Rafa sul barbecue. Colpa di un tremendo novembre, quando i nerazzurri precipitarono nel caos, ma almeno dodici mesi fa ci si concentrava su prestigiose scadenze, con l'idea di tener duro fino a gennaio, in attesa di rinforzi per l'organico e per il morale. Oggi, invece, le condizioni della malata sono ancor più gravi, se con due mesi di anticipo ci si aggrappa ai salvatori che arriveranno o potrebbero arrivare. «Vedremo come siamo messi», il laconico commento di Moratti. Tre errori - Ma l'attuale zona retrocessione (per i bookies la possibilità di finire in B è passata da 1000 a 100) è figlia di sbagli visibili. L'Inter non ha imparato dagli errori della passata stagione: per il secondo anno di fila si è insistito con l'asse portante logoro senza rinnovare con un mercato lungimirante, sacrificando Eto'o e incappando nell'equivoco tecnico Gasperini. Questo il risiko ereditato da Ranieri. Ma se Leo aveva saputo ri-amalgamare e spremere ciò che restava dell'Inter triplettistica, il buon Claudio è messo peggio: i senatori vanno in trincea con le stampelle, i giovani (non protetti dalle critiche) sono incursori armati di gavettoni. Logico il finale. Dunque si aspettano i regali di Natale, sperando che non siano pacchi. Quasi certo il genoano Kucka (probabile che Obi rientri nell'affare), si pensa al centrale dell'Ajax Vertonghen, incassando il messaggio dell'udinese Isla: «Mi piacerebbe molto vestire la maglia di Inter o Milan, e nell'Inter gioca Maicon, il miglior esterno del mondo». Ben avviata pure la trattativa con la Fiorentina per Montolivo e per Vargas, entrambi nel mirino del Milan. Striscione multato - Domani i nerazzurri (multati di 20mila euro per lo striscione offensivo esposto dai tifosi contro le vittime dell'Heysel) ospitano il Lilla, vincere sarebbe importante per due motivi: ipotecare gli ottavi di Champions e condizionare la stagione dei francesi, dai quali il talento belga Hazard potrebbe divorziare già a gennaio. Farli fuori dall'Europa favorirebbe le cose, in attesa del nome ci cartello, che per molti è quello di Tevez. Il Man City non vede l'ora di liberarsi di lui e del suo stipendio (6 milioni all'anno) e all'Inter un realizzatore farebbe comodo. Ma le condizioni per il suo arrivo dipendono dall'abbassamento dell'ingaggio e dalla partenza di altri attaccanti, al momento troppi quanto inutili. Vedremo se Moratti vorrà tornare il Paperone di una volta. L'ad Paolillo conferma: «L'Inter rispetterà il fair play, ma guai a pensare a un ridimensionamento». di Tommaso Lorenzini

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