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Bond e Borsa da panico L'Ocse: l'Italia può fallire

Padoan, capo economista dell'osservatorio: "Non siamo troppo grandi, non scherziamo col fuoco". Piazza Affari, Mib -3,82%, Btp a 410 punti

Giulio Bucchi
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Lunedì da panico a Piazza Affari. La Borsa milanese chiude con l'indice Ftse Mib al ribasso del 3,82% e soprattutto registra un'altra giornata di pressione sui titoli di stato italiani: il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi, infatti, ha superato il livello dei 400 punti base, a 410. L'allarme riguarda il rendimento, che vede ora i titoli italiani al 6,18%, ad un passo da quel 6,5% considerato dagli analisti il baratro. Ma sono sotto attacco della speculazione un po' tutti i titoli di stato. Quelli a cinque anni sfiorano la soglia del 6%, massimo storico dal 1999. In rialzo anche i Btp a due anni, che hanno raggiunto il 5,08%. Anche in questo caso è un record (negativo): mai così alti dal 2000. L'allarme - La paura che si respira davanti ai terminali informatici arriva ben più in alto. A lanciare l'allarme sulla stabilità dei conti italiani è Pier Carlo Padoan, rappresentante italiano all'Ocse e capo economista dell'osservatorio internazionale per l'economia e lo sviluppo. "Pensare che nessuno ci farà fallire perché siamo troppo grandi come italiani è un gioco troppo pericoloso e non vero". Intervenuto a Focus su Radio24, Padona ha dunque invitato a non "scherzare col fuoco" né pensare che la Grecia, che oggi ha annunciato un referendum sulle misure di salvataggio decise a Bruxelles, sia un altro mondo. La crisi colpirà duro, non solo l'Italia: "Va presa un'azione decisa a livello dell'Euro - incalza Padoan -. Questo vuol dire cifre chiare e meccanismi chiari. Tutto questo ancora non c'è". La convinzione di Padoan è che "siamo noi i primi a dover prendere delle misure necessarie per uscire da questa crisi. Sarkozy sottintende che se un paese grande dell'Europa, qualunque esso sia, fallisce, fallisce all'interno del progetto dell'Euro e allora la domanda è se siamo disposti a far fallire l'Euro. Se non lo vogliamo far fallire, però, dobbiamo sostenere i costi per avere dei benefici".  

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