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Di Pietro gioca allo sfascio Lettera anti-Cav all'Europa

Tonino annuncia la contro-missiva che insieme a Vendola e Bersani invierà a Bruxelles. Ma il segretario Pd lo smentisce

Andrea Tempestini
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Il tris d'assi dell'opposizione si inventa la contro-lettera. Antonio Di Pietro, Pierluigi Bersani e Nichi Vendola annunciano una missiva che invieranno a Bruxelles, ai vertici dell'Eurogruppo, come alternativa a quella scritta la scorsa settimana dal premier Silvio Berlusconi. L'annuncio arriva dal pasdaran Tonino: "La settimana prossima ci incontreremo anche per buttare giù la nostra lettera all'Europa. Garantiremo all'Europa i saldi, ma il modo di trovare - giura il leader dell'Idv - sarà assolutamente differente. Nessuna macelleria sociale. E se qualcuno dice che il programma di Berlusconi è una chimera, io aggiungo: Per fortuna". La 'smentita' di Bersani - Intanto di questa fantomatica lettera non c'è ancora nulla di scritto. Probabilmente sarà una prima buona occasione per litigare all'interno dell'opposizione: come conciliare le politiche di un giustizialista (Di Pietro) di un comunista (Vendola) e del democratico Bersani a corto di idee? Mistero. E a certificare il caos dell'opposizione ci si mette anche l'intervista concessa da Bersani al Mattino. Il segretario del Pd, in soldoni, contraddice Di Pietro. A chi gli chiedeva che lettera avrebbero fatto loro, Bersani risponde: "Non saremmo mai arrivati a scriverla perché prima avremmo fatto le riforme che il centrodestra non ha fatto". Insomma, nel momento in cui Di Pietro dice che stanno per mandare la missiva, Bersani lo nega: poche idee e ben confuse. La sinistra vuole lo scontro - A rendere ancor più comico l'intento 'letterario' dei tre - svelato da Di Pietro in un'intervista a La Stampa - c'è il fatto che la stessa Europa che è stata più volte critica nei confronti del governo Berlusconi ha già accolto con favore la lettera presentata lo scorso mercoledì. Ma alla sinistra non importa: meglio cercare di spaccare il Paese e mettere in cattiva luce l'esecutivo a Bruxelles. Secondo l'opposizione non è ancora arrivato il momento di attuare le ricette: meglio cercare l'ennesimo scontro. Le lusinghe a Casini - Nell'intervista Di Pietro, indossando i panni del Bersani, coccola anche il Terzo Polo, che vorrebbe trascinare con sè nella sgangherata iniziativa. "In questa direzione va coinvolto anche il Terzo Polo. D'altra parte vedo che Casini è disponibile anche lui". I centristi da tempo caldeggiano l'ipotesi di un governo tecnico, e così Tonino vuole coinvolgere Casini nell'operazione-fango con cui screditare il governo a Bruxelles. "Non è facile accorrere al capezzale di un morituro - conclude Di Pietro -. Se noi dell'opposizione ragionassimo cinicamente, sarebbe meglio aspettare. Vinceremmo facilmente le elezioni per il plebiscito negativo che seppellirà questo governo".

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