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Santoro: Ferrara? Tanti auguri Ma non sarà mai come me

Il teletribuno attacca il direttore del Foglio: "Gli manca sempre qualcosa. Per sostituire Biagi l'equilibrio e per sostituire me i numeri"

Costanza Signorelli
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Ne ha parlato con il direttore di rete D'Alessandro e  ha scritto al direttore generale Lorenza lei. L'elefantino Giuliano Ferrara è deciso e vuole prendere il posto di Michele Santoro ad Annozero. Propone una trasmissione per il giovedì sera di RaiDue dal titolo provvisorio L'Esame. E l'ha spiegata così: "Una mattina sfogliavo un giornale, leggevo gli ascolti di raiDue e di Gianluigi Paragone, stanco di manifestazioni, petizioni, appelli e un'ispirazione mi ha travolto. Ereditare la cattedra di enzo Biagi e adesso il trono di Michele Santoro". Ad una siffatta provicazione il teletribuno Santoro non poteva rimanere indifferente. Presto, dunque, arriva la risposta, sotto forma di pillola avvelenata: "Ferrara si candida a prendere il posto di Santoro? Non ha i numeri". Ma secondo il giornalista un'aspetto positivo ci sarebbe anche: "Almeno dovrà misurarsi col mercato, non potrà vivere di rendita come a Radio Londra". "Gli manca sempre qualcosa - prosegue Santoro riferendosi al direttore del Foglio -. Per sostituire Biagi l'equilibrio, per sostituire me i numeri, per sostituire Luttazzi la libertà". Il giornalista racconta poi di sè e del suo progetto "Servizio Pubblico" in onda dal 3 novembre su multipiattaforma tv e internet: "Mi assumo la responsabilità di fare un programma del tutto nuovo, senza precedenti, e comunque bello e popolare, dal momento che saranno in molti col fucile puntato". Il pubblico tv è cambiato, afferma, "cambiano canale anche i pensionati, alla ricerca di qualcosa che non c'è o non c'è più su Rai e Mediaset. Vogliamo raccontare questo Paese in movimento e magari intercettare i sette milioni di spettatori in fuga dalla falsa realtà del Tg1". Anche se poi, visitando il sito di 'Sevizio Pubblico', sembra che per ora grandi novità non ce ne siano. Anzi, francamente, sembra la solita solfa dei giornali di sinistra.

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