Inter-Juve come cinque anni fa Tutto uguale al pre-Calciopoli
Alle 20.45 il big match. Moratti attacca gli arbitri e osserva la Juve da sola in vetta. Tra i club un mare di punti e di veleni
Tutto o quasi come cinque anni fa. La Juventus in testa alla classifica, l'Inter lontana e in polemica con la classe arbitrale e tutto il mondo del cal cio. Profuma di déjà vu Inter-Juve di questa sera, una sfida che ritrova il sa pore di un tempo, di quando era solo il Derby d'Italia e non la partita dei vele ni, delle carte bollate e delle liti giudi ziarie. I nerazzurri si ritrovano ad essere quasi quelli di una volta, lontani (-8), arrabbiati con gli arbitri (5 rigori con tro, solo il Norwich City in Europa co me loro) e paurosi di veder scappare i bianconeri. Verso lo scudetto forse no, è ancora troppo presto, ma alla distan za siderale di 11 punti. Al fischio finale di quell'Inter-Juve 1-2 del 12 febbraio 2006, “l'ultimo prima di Calciopoli”, le lunghezze divennero 12 e la Signora mise l'ipoteca sul 29° scudetto poi can cellato nei tribunali. «Una partita gio cata sui dossier»: presentava così la ga ra un compianto collega, Alberto D'Aguanno. E, guardando alle coinci denze, sembra di tornare indietro nel tempo, cancellare i processi e rivedere la vecchia Juve schiacciasassi. niente vittimismo Un incubo che potrebbe offuscare le menti dei ne razzurri e che solo uno che a Torino ha sofferto molto come Claudio Ranieri, può tenere lontano: «Sono tre punti importanti e nient'altro. Non è perché sia stata una mia squadra che cambia qualcosa a livello emozionale. Per me resta solo una partita importante», dice il tecnico romano, avvertendo però la tensione nell'aria, «noi siamo grandi, ma siamo partiti con l'handicap e ora vogliamo riprendere a correre. Ma non è una partita senza appello, né l'ultima spiaggia. Dopo quella ci sarebbero al tre 84 spiagge in ballo, ovvero i punti di sponibili». E bisogna distogliere la testa anche dai torti arbitrali che hanno agitato la dirigenza nerazzurra negli ultimi gior ni, anche perché stasera arbitra Rizzo li, di solito portafortuna nerazzurro: «Noi non facciamo le vittime, ma ci so no cose che ci fanno sorridere. Se an diamo di questa media subiremo 25 ri gori contro. Giocoforza dovrà cambia re trend», assicura Ranieri con un sor riso, «Solo Parma e Roma negli ultimi 10 anni hanno subito gli stessi rigori nelle prime partite, staranno dunque un po' più attenti». Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, in serata, ha confermato: «Credo sia una partita importante psi cologicamente per tutte e due le squa dre. Alla squadra dirò di esprimere le proprie qualità». Moratti, però, torna anche sulla polemica arbitri: «Non fac ciamo le vittime, ma siamo realisti e sappiamo anche quando giochiamo male. Comunque non sono preoccu pato. Ranieri, lo ringrazio, ha restituito serenità ai giocatori». “costante Del Piero”Come se non bastasse tutto il resto, nella Ju ventus c'è anche un altro tassello che riporta al passato. Oggi come allora, quando il decisionista Fabio Capello era al timone, Alessandro Del Piero parte dalla panchina: fu lui a decidere quella sfida con una punizione nel fi nale mettendo un altro tassello a una stagione straordinaria. Alex riuscirà a fare lo stesso? Non ci pensa Antonio Conte, che cerca di scacciare pure lui i brutti ricordi: negli ultimi anni, infatti, la Signora ha spesso vinto contro l'In ter, ma più con i nervi che con la testa. «Per noi non deve cambiare nulla, è una partita da tre punti, ragionare in modo diverso è da provinciale», chiari sce il tecnico juventino, «è una sfida tra due squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano, ma deve tornare ad essere una partita normale. Ragionare in modo diverso è confermare ciò che si è fatto nelle ultime stagioni: contro l'Inter era la partita della vita, si vince va, ma poi si arrivava settimi. È una tap pa per crescere, deve essere la norma». di Francesco Perugini