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Inter-Juve come cinque anni fa Tutto uguale al pre-Calciopoli

Alle 20.45 il big match. Moratti attacca gli arbitri e osserva la Juve da sola in vetta. Tra i club un mare di punti e di veleni

Andrea Tempestini
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Tutto o quasi come cinque anni  fa. La Juventus in testa alla classifica,  l'Inter lontana e in polemica con la  classe arbitrale e tutto il mondo del cal cio. Profuma di déjà vu Inter-Juve di  questa sera, una sfida che ritrova il sa pore di un tempo, di quando era solo il  Derby d'Italia e non la partita dei vele ni, delle carte bollate e delle liti giudi ziarie. I nerazzurri si ritrovano ad essere  quasi quelli di una volta, lontani (-8),  arrabbiati con gli arbitri (5 rigori con tro, solo il Norwich City in Europa co me loro) e paurosi di veder scappare i  bianconeri. Verso lo scudetto forse no,  è ancora troppo presto, ma alla distan za siderale di 11 punti. Al fischio finale  di quell'Inter-Juve 1-2 del 12 febbraio  2006, “l'ultimo prima di Calciopoli”, le  lunghezze divennero 12 e la Signora  mise l'ipoteca sul 29° scudetto poi can cellato nei tribunali. «Una partita gio cata sui dossier»: presentava così la ga ra un compianto collega, Alberto  D'Aguanno. E, guardando alle coinci denze, sembra di tornare indietro nel  tempo, cancellare i processi e rivedere  la vecchia Juve schiacciasassi.  niente vittimismo Un incubo  che potrebbe offuscare le menti dei ne razzurri e che solo uno che a Torino ha  sofferto molto come Claudio Ranieri,  può tenere lontano: «Sono tre punti  importanti e nient'altro. Non è perché  sia stata una mia squadra che cambia  qualcosa a livello emozionale. Per me  resta solo una partita importante», dice  il tecnico romano, avvertendo però la  tensione nell'aria, «noi siamo grandi,  ma siamo partiti con l'handicap e ora  vogliamo riprendere a correre. Ma non  è una partita senza appello, né l'ultima  spiaggia. Dopo quella ci sarebbero al tre 84 spiagge in ballo, ovvero i punti di sponibili». E bisogna distogliere la testa anche  dai torti arbitrali che hanno agitato la  dirigenza nerazzurra negli ultimi gior ni, anche perché stasera arbitra Rizzo li, di solito portafortuna nerazzurro:  «Noi non facciamo le vittime, ma ci so no cose che ci fanno sorridere. Se an diamo di questa media subiremo 25 ri gori contro. Giocoforza dovrà cambia re trend», assicura Ranieri con un sor riso, «Solo Parma e Roma negli ultimi  10 anni hanno subito gli stessi rigori  nelle prime partite, staranno dunque  un po' più attenti». Il presidente dell'Inter, Massimo  Moratti, in serata, ha confermato:  «Credo sia una partita importante psi cologicamente per tutte e due le squa dre. Alla squadra dirò di esprimere le  proprie qualità». Moratti, però, torna  anche sulla polemica arbitri: «Non fac ciamo le vittime, ma siamo realisti e  sappiamo anche quando giochiamo  male. Comunque non sono preoccu pato. Ranieri, lo ringrazio, ha restituito  serenità ai giocatori». “costante Del Piero”Come  se non bastasse tutto il resto, nella Ju ventus c'è anche un altro tassello che  riporta al passato. Oggi come allora,  quando il decisionista Fabio Capello  era al timone, Alessandro Del Piero  parte dalla panchina: fu lui a decidere  quella sfida con una punizione nel fi nale mettendo un altro tassello a una  stagione straordinaria. Alex riuscirà a  fare lo stesso? Non ci pensa Antonio  Conte, che cerca di scacciare pure lui i  brutti ricordi: negli ultimi anni, infatti,  la Signora ha spesso vinto contro l'In ter, ma più con i nervi che con la testa.  «Per noi non deve cambiare nulla, è  una partita da tre punti, ragionare in  modo diverso è da provinciale», chiari sce il tecnico juventino, «è una sfida tra  due squadre che hanno fatto la storia  del calcio italiano, ma deve tornare ad  essere una partita normale. Ragionare  in modo diverso è confermare ciò che  si è fatto nelle ultime stagioni: contro  l'Inter era la partita della vita, si vince va, ma poi si arrivava settimi. È una tap pa per crescere, deve essere la norma». di Francesco Perugini

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