I tunisini liberati da Ben Ali hanno paura degli islamici
Rivolta contro il parito di ispirazione musulmana che ha vinto le prime elezioni libere dopo il crollo del regime
La Tunisia libera da Ben Ali è piombata nell'incubo. Dopo la vittoria del partito islamico an-Nahda è scoppiata la rivolta a sud di Tunisi. Secondo quanto riporta la stampa locale, un gruppo di manifestanti ha attaccato la sezione locale del partito guidato da Rashid Ghannouchi e poi ha devastato la sede del comune e distrutto alcuni negozi. I manifestanti hanno tentato anche di assaltare la sede della prefettura senza riuscirci. Tra i manifestanti c'erano anche i sostenitori del leader della lista Petizione popolare per la libertà, la giustizia e lo svilppo, Hechmi Haamdi, ex esponente islamico a capo della tv satellitare al-Mustakillà che ha sede a Londra. Questa lista non ha ottenuto alcun seggio nella provincia di Sidi Bouzid a discapito del partito islamico. I manifestanti hanno scandito slogan molto duri nei confronti di an-Nahdà e dei suoi leader, accusati di essere "servi degli americani" e di aver vinto le elezioni "con i soldi del Qatar". Dalla città di Sidi Bouzid è partita la rivoluzione tunisina lo scorso 27 dicembre, quando un giovane venditore ambulante di frutta si è dato fuoco per protesta, scatenando una serie di manifestazioni che hanno portato alla caduta del regime di Ben Ali il 14 gennaio.