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Diliberto si offre al Pd: "Fiducia eterna per 10 seggi"

Il segretario del Pdci spera ancora nell'ammucchiata con Bersani. Poi a Berinotti: "Dice cazzate enormi"

Veneziani Gianluca
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Usa parole forti contro i tre "Ber": Berlusconi, Bersani e Bertinotti. Ma, alla fine, in un'intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, Oliviero Diliberto ammette che, pur di avere 10 seggi in Parlamento, voterebbe sempre la fiducia a un eventuale governo di centrosinistra. Il segretario dell'ultimo partito comunista italiano, il Pdci, adesso federato con Rifondazione, auspica insomma di tornare a occupare gli scranni di Montecitorio, a costo di scendere a patti con il Pd. Prima avverte: "Non considererei dignitoso candidarmi sotto nessun simbolo che non sia il nostro". Ma poi torna alla realpolitik: "Se il centrosinistra concedesse il suo apparentameno, tutta la federazione otterrebbe 21 seggi". "Bertinotti dice cazzate" - Un'occasione da non perdere, secondo il segretario del Pdci, tanto da aggiungere: "Il nostro obbligo morale è di cacciare Berlusconi. Quindi chi si candida deve impegnarsi a sostenere il governo (di centrosinistra, ndr) per cinque anni, senza se e senza ma". Una linea ben diversa da quella invocata da Bertinotti, che sembra ancora credere a un'autosufficienza politica dei "comunisti". Su di lui Diliberto non usa mezzi termini: "Con tutto il rispetto, mi sembra una cazzata sesquipedale". Certo, il segretario del Pdci fa dei distinguo, strizzando l'occhio più a Sel che al Pd: "Io fra Vendola e Bersani non avrei dubbi. Penso che dovremmo federarci con Sel per costruire una sinistra a due cifre". "Comunisti ottimisti" - Forse Diliberto sa che presentarsi ancora con il simbolo di falce e martello nel 2011 può essere una scelta un pò fuori tempo massimo. Ma poi fa appello alla sua fede marxista nelle sorti future e progressive dell'umanità: "Per diventare comunisti a vent'anni, oggi, bisogna essere degli inguaribili ottimisti". Se lo dice lui.

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